Poi arriva un giorno in cui pensi che sia ora di finirla con questo blog , viaggi sempre meno frequenti , le occasioni più rare.
In un triste giorno di dicembre arriva anche la notizia dell’improvvisa scomparsa di un vecchio “compagno” che mi inondava quasi giornalmente di poesie o meglio di filastrocche ironiche .
L’ultima ha la data del 13 dicembre e ha questo incipit:
Dov’è che andremo privi di compagni e compagne , e bandiere nel gran vento?
Non ha molto senso parlarne in questo mio spazio sempre più privato e che ha statistiche gratificanti solo quando scrivo di quello che ormai sembra più un ricordo lontano piuttosto che una star mondiale e che ormai fatico a rincorrere nella fatica dell’età che avanza .
Ma eccomi qua ,: davanti ho il campanello da “ presidente di assemblea “ che ironicamente il mio caro ex compagno mi regalò quando gli tolsi la parola nella mia rigida regola che “ tre minuti bastano anche al parlamento europeo… “ e a te che amavi fare lunghe dissertazioni sembrò un’offesa da lavare col sangue.
Stamani si sono alzate le nebbie costanti di questo Medio Adriatico così poco attraente alla fine dell’autunno , si è alzato un vento di terra che porta squarci di azzurro e anche se sto pensando di smetterla di raccontarmi ai generosi amici che mi seguono fedelmente mi sono messa ancora una volta davanti alla tastiera ,so che non avrò tanti Like, ma se questo che nacque come uno spazio di omaggio per un grande tenore nel tempo è diventato il mio diario pubblico oggi un argomento per scrivere ce lo avevo davvero ed eccomi qua ad annoiarvi.
Ma prima o poi smetto davvero , prima che siano costretti gli altri ad annunciarne la chiusura.