Il buio si accorcia nel solstizio d’inverno , tutto avviene ed è Hanukà , ed è Natale e sono anche le Sigillarie : a Roma in questi giorni si regalavano ai bambini delle piccole statuine di bambinelli , piccole statuine di coccio per questo tempo festoso , un ponte di sosta prima dei Saturnali , ma quella è un’altra storia.
Qualche giorno fa ad un tratto mi è tornato in mente uno strano saluto che si scambiavano i cittadini di Ancona ebrei , una città piena di mercanti e porto di mare : Buon navale e buon anno commerciale! Ovviamente era uno scherzoso aggiramento della formula augurale .
Il buon commerciante ebreo , totalmente inserito nella vita cittadina faceva gli auguri a modo suo e ancora ricordo quando giovine e straniera venni in questi lidi ancora qualche vecchio ci scherzava sopra.
Un cambio di consonante e una definizione dell’anno che ovviamente non coincideva col capodanno ebraico e le convenzioni erano salve .
Oggi tutto questo , anche l’aneddoto ebraico , non esiste più , un po’ perché di quegli ebrei osservanti in città non ce ne sono più e un po’ perché ormai , perlomeno dalle nostre parti è scomparso talmente il senso religioso che si farebbe fatica a pensare alla diversa religiosità delle genti.
Ma in questo tempo laico e poco osservante di ogni fede sopravvivono i rituali pagani , luci abbondanti in ogni strada e vetrina , festosità fittizia di canti natalizi che scendono sulle folle indaffarate per le strade affollate di finti mercatini con casette di legno anche a latitudini ben lontane dai mercatini veri , quelli del freddo e della neve.
Anche le musiche natalizie sono quasi tutte importate e tradotte , se si escludono un paio di classici : tu scendi dalle stelle e venite adoriamo la quasi totalità dei canti è tradotta dal tedesco e in minima parte dall’inglese e direi che sono tradotte anche male.
Questo è quello che offre il nostro tempo , una falsa festosità accanto però a un vero desiderio di ritrovarsi .
Tanti auguri a tutti!