Sono contenta di avere avuto la possibilità di esprimere tutta la mia solidarietà al Sovrintendente Pereira durante l’intervallo del bellissimo doktor Faust di Busoni.
Lui si aggirava tra le poltrone e con il solito garbo si è abbassato ad ascoltarmi , lui altissimo e io tanto piccola.
Gli ho ricordato sorridendo che una volta davanti all’uscita degli artisti al Festival di Salisburgo gli avevo fatto i miei complimenti e gli avevo addirittura chiesto un autografo sopra la copertina di un vecchio libretto Ricordi di uno dei mei tanti Don Carlo ascoltati sempre con amore per la bellissima opera verdiana.
Sapevo delle beghe che lo amareggiavano , sapevo anche delle cattiverie che lo stavano infangando : un amico fiorentino , con la solita vecchia arguzia toscana mi aveva detto che certi livori potevano anche partire dal mancato invito alle belle cene private che lui amava preparare per gli ospiti più o meno illustri che elegantemente riceveva.
Mi fa molto male pensare a tutto l’accanimento “ terapeutico “ che hanno messo nel non capire quanto un tal signore , venuto a Firenze con la speranza di rinverdirne i fasti lontani finalizzati a riportare il Maggio alle glorie di un tempo assai lontano ci stesse mettendo molto del suo nel tentare l’impresa.
Il realtà si è illuso che una città sempre più marginale e più piccola potesse essere capace di rispondere degnamente allo sforzo organizzativo culturalmente alto come quello che lui andava proponendo.
Il mare delle sue conoscenze alimentato dai lontani tempi di Zurigo attraverso tutta la serie di prestigiose sedi in cui ha profuso a piene mani tutta la sua passione e cultura organizzativa hanno trovato il muro grigio dell’italica politica , anni luce lontana dal comprendere la possibilità che le veniva offerta con una tale personalità a disposizione.
Leggo la rosa dei papabili …c’è dentro addirittura un caro amico .
Chiunque sarà il prescelto nella logica che assomiglia più a quella della rotazione degli allenatori di squadre di calcio , vedo comunque un probabile abbassamento della qualità che verrà offerta in un futuro fiorentino.
Con sempre tanti meno contributi statali , con sempre meno capacità imprenditoriali nella ricerca degli sponsor privati vedo in prospettiva una decadenza inevitabile anche a Firenze.
Spero che Alexander Pereira resti ancora sulla breccia da qualche parte , finché ce la farò mi farà ancora piacere avere ancora l’occasione per salutarlo con stima e affetto.