…in cui leggendo che sono morti dei migranti in mare tra la costa turca presso Kusadasi e l’isola di Samos mi prende la malinconia.
Quel mare Egeo fu il mare della mia vita : il mare dei ricordi più dolci , il mare dell’amore , dell’amicizia , del sole e dei sogni d’estate.
Le onde che battevano sullo scafo , le vele tese , il sole e lo sguardo fra le isole tutte amiche all’orizzonte.
Sono bracci di mare brevi , le partenze all’alba per sfruttare la calma prima del Meltemi che saliva puntuale a mezza mattina quando ormai si arrivava all’ormeggio salati come merluzzi , l’ormeggio sempre un po’ faticato e poi il rumore delle sartie sbattute nel vento nella calma del pomeriggio.
Un mare antico , solcato dei secoli lontani , l’Odissea sulla plancia , il carteggio studiato sui versi omerici.
Un mondo di odori e di sapori che avevano nel fondo una parola sola :vita.
L’assurdo dell’oggi trasforma quel mare pieno di fascino e di storia in un cimitero impietoso.
Non avrei mai pensato che alla fine del mio cammino nel mondo ,il ritornare ai tempi felici si stia trasformando nel luttuoso baratro di morte di popoli un tempo amati e gentili .
Non riesco a staccare il pensiero da quelle vite spezzate nel mare della memoria che fu per me fonte di tanta felicità, anche se allora non lo sapevo.