Si fanno dei piccoli giri di boa nella vita : alcuni ben percepiti , altri impercettibili e solo guardando indietro se ne coglie l’effetto.
Da qualche giorno il blog tace .
Grande partecipazione di lettori dopo i post sull’Andrea Chénier milanese , un cambio di amministrazione nella mia città in giorno di primavera inoltrata , quasi una promessa d’estate e una grande pace intorno.
Anche se il mio piccolo libro aspetta ancora una doverosa presentazione cittadina, anche se l’annuncio di un futuro cambio di passo artistico nel protagonista dei miei passati post mi piace ,ho la netta sensazione che qualcosa sia finito e questo non mi mette tristezza , semmai una serenità che si ha soltanto quando le prospettive si riducono e quello che ancora ci resta è un regalo .
Il fatto di avere completato un ciclo , un decennio almeno di corse dietro i programmi teatrali di mezza Europa , un impegno politico sempre più rarefatto , una solitudine sempre più palpabile ma non per questo sgradita mi fanno capire che forse finalmente è arrivato il momento della contemplazione.
Ho qualche dubbio intorno al fatto che questo significhi saggezza , ma la sensazione beata che davvero la grande vecchiaia possa essere sinonimo di libertà .
Non parlo di quello che credono di essere vecchi a settant’anni , oggi quelli sono solo dei rinunciatari se pensano di esserlo , parlo di chi davvero , come me , ha varcato i tre quarti di secolo e se è ancora da queste parti gode di una prospettiva fantastica , come se si fosse arrampicati su un albero altissimo e da li si possa godere un panorama più vasto.
Dico serenamente sempre quello che penso , mi vesto come mi pare e accetto con gioia che mi si aiuti a scendere una valigia dal treno o che qualcuno si alzi per darmi il posto in autobus.
I programmi futuri , preziosi e rarefatti , spero di realizzarli ma con un certo fatalismo li considero un po’ come vincite al gioco.
Eccomi qua di nuovo , il blog , come il vento , riprende il suo giro.