Una foto sul molo dell’isola di Lampedusa , una delle solite .
Appena sbarcati da qualche barcone o da qualche motovedetta della Guardia costiera osservo quei volti vuoti di speranza di persone giovani che vengono da tanto lontano e hanno davanti un futuro molto incerto in questa terra ad un tempo sognata e inospitale che si chiama Europa. Non so se provare tristezza o sgomento.
Leggo che la politica cerca risposte , si muovono le istituzioni per cercare di mettere ordine in questo esodo biblico che di ordinato non ha proprio nulla.
Credo che le regole un po’ complicate e cervellotiche circa i rimpatri siano destinate all’insuccesso. Ma chi li vuole indietro questi esseri umani assetati solo di un lavoro credibile e desiderosi di uscire dalla fame atavica per entrare in un mondo che non sia loro ostile?
Nessuno vuole pagare pegno se non li vuole nella propria casa eppure la soluzione sarebbe tanto semplice se non ci fermassimo alla paura che incute il diverso colore della pelle , il diverso atteggiamento di chi parte dal presupposto di una superiorità culturale tutta da dimostrare.
I bambini indios sopravvissuti nella jungla ( ci avete fatto caso al tempo biblico dei quaranta giorni di attraversamento del deserto che è raccontato nella Genesi?) ci dicono che ci sono conoscenze ataviche perdute per molti di noi e che una nuova linfa vitale , fatta di conoscenze “altre” potrebbe riportare i nostri esangui fratelli europei a risalire una china di indifferenza umana nella quale siamo precipitati in questo terzo millennio.
Servono braccia nuove per lavorare una terra abbandonata da chi non ama più coltivarla , ci sono interi paesi abbandonati e vuoti sulle nostre montagne , ci sono frutta e fiori da cogliere nelle terre ricche di questo nostro ricco suolo europeo , ci sono ospedali che cercano personale sanitario , medici e infermieri capaci di una umanità altrimenti perduta , credo davvero che ci sarebbe posto per tutti se non si pensasse soprattutto a difenderci nel nostro asfittico mondo occidentale.
E invece studiamo solo regole per rimandarli indietro , anche se l’unica cosa da dire è che non si ferma l’acqua del mare con le mani e non si ferma la Storia che da sempre ha raccontato le migrazioni e le contaminazioni dei popoli.