Come andrà a finire questo “non colpo di stato” in Russia non lo sappiamo , sappiamo però che non è una novità una bella congiura al Kremlino , non è una storia inedita e straordinaria.
Amante come sono del melodramma , ovviamente anche di quelli storici di Mussorski , mi pare di sapere già tutto .
Basta sfogliare i libretti :dalla Kovanchina al Boris Gudonov è sempre stato un congiurare e un tiranneggiare con largo uso di veleni e tradimenti incrociati.
Quel grande immenso paese sembra destinato a rinnovare continuamente la sua storia ed è in fondo un mistero che le grandi menti che hanno generato i capolavori classici che tutto il mondo ha amato non siano state capaci di correggere il senso tragico della Storia che inesorabile ripete i suoi errori.
C’è come una tragica frattura tra la grande letteratura russa e l’immenso popolo sperso nel grande paese .
I tiranni si sono alternati ai tiranni , le congiure alle congiure , i dissidenti sempre imprigionati , avvelenati , persi nella Siberia .
Mi domando se sia proprio impossibile seminare uno straccio di democrazia , magari modesta e corrotta da quelle parti.
Ogni tanto un pezzettino dell’impero si ribella : ci ha provato la Georgia , poi l’Ukraina e qualche lontana landa asiatica , ma la grande Russia con tutti gli annessi ancora resiste .
Eppure i ragazzi di Mosca sono vestiti come i ragazzi di Berlino , i media ci sono , i social magari soffocati resistono.
Cosa manca per fare un vero salto nel mondo occidentale?
Forse , mentre stavo scrivendo mi è balenata una strana idea in testa .
Che sia la grande anima russa che ancora ha il sopravvento sul nostro peraltro poco invidiabile mondo democratico?