Ammetto di non sapere niente dei drammi e delle difficoltà di vita di chi non è nato o nata in quella che chiamiamo la parte giusta né mi ero mai posto il problema se non pensando che dal punto di vista delle libertà individuali ho grande rispetto per le scelte di tutti , ma un film particolare che mi è capitato di vedere in un afoso pomeriggio alla ricerca di qualcosa di interessante nella rete estiva quando si vedono quasi esclusivamente repliche di tutti i programmi mi ha permesso di entrare in un mondo sconosciuto attraverso un film bellissimo che invito tutti a vedere .
Il film non è recentissimo , premio Oscar al miglior film straniero qualche anno fa , è di un regista cileno :Sebastian Leilo e si intitola Una donna fantastica.
Sembra all’inizio una banale storia d’amore , poi un malore che si trasforma in tragedia ci fa lentamente scoprire che i protagonisti della storia non erano quello che sembravano e lentamente e quasi con stupore ci accorgiamo che la donna del titolo è una persona particolare ( una sconcertata ex moglie del morto la definisce una chimera ) e si entra in un mondo in cui crudelmente scattano tutti i pregiudizi sociali nei confronti di chi è o non è quello che sembra.
Non sapendo niente del film anche io ho vissuto la storia con lo strano disagio che mi provocava quel personaggio normalissimo e tanto diverso , esplicativa è l’inquadratura in cui si guarda allo specchio le parti intime e noi vediamo solo il solo il volto di una persona , quella che lei è.
L’interprete ha un nome femminile , ma è un transgender lei stessa , solo facendo delle ricerche poi ho capito perché mi domandassi anche io il perché di questa figura sospesa che pur nella sua normalità non riuscivo ad inquadrare correttamente.
Il regista racconta una storia semplice che si potrebbe anche definire la ricerca della elaborazione di un lutto , ma è molto di più : una strana finestra che mi si è aperta su un mondo che credevo mi fosse indifferente , certe volte anche il cinema ci può aiutare a capire la vita .