La perseveranza con cui i graffitari europei continuano con tenacia a lasciare il loro passaggio al Colosseo mediante chiavi , temperini e altre amene cianfrusaglie atte a incidere non immortali versi , ma la loro banale testimonianza sul luogo ,mi pongono una volta ancora l’ennesimo dubbio sulla utilità della diffusione di massa della frequentazione dei luoghi antichi e del pascolare nei musei , una volta luoghi di culto per gli studiosi e gli amatori dell’arte.
Esiste una giustificazione a questa democratizzazione diffusa ?
Davvero il binomio turismo-economia è quella chiave di lettura che entusiasma e conforta il ministro di turno o non sarebbe meglio invitare i possibili fruitori di tanta bellezza diffusa a ricercare piuttosto nella conoscenza dei medesimi l’incanto della visita che i più vivranno con occhio distratto , ricercando il già conosciuto , l’’oggetto simbolo di avvenuto incontro sia la Gioconda o l’anfiteatro Flavio ?
L’emozione ormai perduta di chi ai mei tempi ( o addirittura anche nei secoli passati) provava il viandante che arrivava commosso davanti a quel quadro , a quella statua , a quel monumento che aveva sognato di visitare un giorno é storia perduta.
Oggi il pacchetto offerta che offre Praga ai cinesi in tre giorni servirà sicuramente alle casse dello stato di Boemia ma arricchirà la loro conoscenza della vecchia Europa?
Non ci sono risposte anche perché neanche a me servirebbero una manciata di giorni per capire l’antica cultura cinese, questo per una sicura legge del contrappasso-
A chi parte per un viaggio da sempre ho consigliato di leggere i libri che parlano di quel paese , a cercare ,magari anche su Google le informazioni su quello che andranno a visitare.
Ma quanti lo fanno ?
Ben pochi se al ricevimento di una sanzione i più cascano dal pero : “non sapevo che fosse così vecchio questo rudere a forma di torta , dove forse , pare , mi ricordo che forse ci hanno girato il Gladiatore.!