Le due facce della bugia : quello che un tempo rivelavano i grandi ritratti rinascimentali oggi lo racconta la fotografia . ma il risultato è lo stesso-
Il volto minaccioso di Trump nella foto segnaletica del carcere si direbbe un ritratto d’autore e si ha il sospetto che lo sia , per la sapiente direzione delle luci , per lo sguardo feroce e viene da pensare che il protagonista la foto se la sia fatta fare “ prima “ della vera segnaletica tanto che ormai è già su magliette , tazzine e gadget vari , troppo velocemente per i tempi minimi necessari alla diffusione mediatica .
Ma gli servirà davvero ? A parte i beoti seguaci dell’America profonda che si identificano in lui per trovare in sé una forza che probabilmente non hanno , la foto è pericolosa per quello che dice davvero: un bandito e un tiranno che vuole mettere paura .
Ma forse la paura ce l’ha anche lui se poi un seppur improbabile ravvedimento globale non gli permettesse di risalire alla gloria presidenziale ; allora come potrebbe arrivare a darsi la grazia ?
L’altro volto bugiardo , occhio basso , sguardo sfuggente e lampi di odio nel ritratto di Putin che annuncia la dolorosa scomparsa del fastidioso capo dei “musicisti” in puro stile Coppola .
Che poi Prigozin sia scomparso davvero o che si sia dileguato nel misterioso secondo aereo con destinazione Baku conta poco.
La Wagner è senza il suo capo , i mercenari allo sbando e forse questo qualcosa potrebbe cambiare nel misterioso scacchiere russo e nelle “operazione speciale” ukraina.
Ma le immagini raccontano molto di quello che l’occhio asettico delle telecamera ci dice : anche questo uomo potente , questo despota non è più tanto sicuro sul suo trono di Tzar autoproclamato-
Probabilmente se i due ritratti li avesse fatti un grande pittore del Rinascimento il risultato sarebbe stato anche più chiaro.