Una serenata

Una coincidenza relativa al mio approfondimento relativo al ciclo di Lieder di Schubert Schwanengesang che ero andata a sentire a Monaco la scorsa estate e che per la defezione del mio carissimo Jonas Kaufmann non avevo potuto ascoltare mi aveva portato a scoprire l’intero ciclo in una bella incisione di un basso baritono che avevo già notato in un Così fan tutte salisburghese.

Andrè Schuen , ladino di La Valle , italiano di nazionalità anche se sicuramente la sua formazione musicale e culturale è molto più vicina alla sua radice culturale austriaca.

Una voce morbidissima , una bella figura e quel ciclo inciso con la Deutche Grammophon me lo hanno fatto amare , tanto che adesso lo seguo con maggiore attenzione e spero di riuscire presto a vederlo dal vivo in scena.

In realtà il quarto Lied lo conoscevamo già tutti , è famosissimo ,  solo che non lo avevo collegato al ciclo , come al solito anche indirettamente, Kaufmann seguita a fami regali.

Strano caso quello che mi fa associare la scoperta di italiani delle terre di confine e il pensiero corre al nuovo idolo Jannik Sinner di San Candido , un paese bellissimo in fondo alla Val Pusteria.

Tutta l’Italia è orgogliosa del giovane tennista che vola altissimo nelle classifiche internazionali anche se il suo nome ci fa capire che la sua italianità di confine è come quella di Schuen , sono ambedue  cittadini europei , in questo accomunati e dobbiamo essere orgogliosi di entrambi , della loro comune matrice culturale .

Ma io che di tennis non capisco neppure come si calcola il punteggio , invece capisco abbastanza di musica e di voci e la  bella voce maschile di Schuen , insieme alla sua bella figura ne fanno già un mio beniamino che spero davvero di ascoltare presto, magari negli amatissimi Lieder che affronta con ottima tecnica .

Per adesso ho condiviso su Facebook il Lied numero quattro : Ständchen : Serenata ,e sono dovuta andare a cercare sul vocabolario la traduzione , così diversa la parola italiana! 

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