Se bastasse un naso finto e una sigaretta perennemente in bocca per fare un grande direttore Bradley Cooper sarebbe un grande attore .
Se bastasse raccontare che Leonard Bernstein era bisessuale per credere di fare un grande scoop Maestro sarebbe un bel film.
Se cercare di imitarne i gesti di grande istrione , se facendo una colonna sonora solo americana si crede si rendere omaggio ad un grande musicista siamo proprio fuori strada.
Un biopic abbastanza scontato , con la solita storia strappalacrime della moglie che muore di cancro , il giochino ( facile ) del bianco e nero alternato al colore , tutte ruffianerie scontate e viste e riviste .
Valgono solo i cinque minuti dopo i titoli di coda quando si vede il vero grande direttore vivere a modo suo la musica , piccoli gioielli di chi ha negli occhi il ricordo delle sue lezioni di musica , incantevole l’esempio dei sette Ewig finali del Canto della terra per dirci che quella è la musica più bella che sia mai stata scritta , basterebbe quel suo giochino di dirigere con gli occhi al Musikverein per ricordarci il grande genio musicale di un uomo che poi a casa sua faceva quello che gli pareva e che tutto sommato non ci riguarda più di tanto.
Un film noioso , scontato e sicuramente sopravvalutato.
Io mi sono un po’ annoiata .