Tempo di feste , pubblicità e auguri ma mai come adesso la visione contrastante di luci e immagini patinate sembra stridere più del solito con le immagini che puntualmente aprono le news in televisione.
Dalle rovine di Gaza a quelle ancor più tristi sotto la neve dell’Ukraina fanno male al cuore e sembra quasi impossibile che si possa sopportare il confronto senza provare un brivido di angoscia.
Oggi non me la sento di parlare di torti o ragioni , di chi ha provocato e di chi si difende , non è questo il centro del pensiero che dovrebbe costringere tutti a essere indignati e partecipi di questo assurdo dolore del mondo che ci circonda.
Sembra invece che il senso della vita sia basato sulla rimozione , come se un velo di indifferenza sia calato sulle coscienze nel nostro pensiero basato sulla cultura europea e in generale su quella fetta di mondo super acculturato che non si concede più il sentimento della pietà.
Così sulle pagine dello stesso giornale ( di destra o sinistra sono uguali) convivono parallele le immagini bellissime della pubblicità più raffinata accanto alle immagini di macerie uguali e terribili nella lue accecante della Striscia e nelle brughiere innevate del Donesk,
noi guardiamo la pagina nell’insieme pazzesco e surreale di quello che rappresentano : una allucinante realtà.
Sarà per questo che in questi giorni particolari non mi riesce facilmente di reggere lo sguardo sulle notizie ricorrenti e addirittura ripetitive che inondano i teleschermi.
Non ce la faccio più a guardare quegli scheletri di case , quei brandelli di vita strappati alle memorie di chi ci viveva serenamente finché questa nuova follia di guerra ha bussato di nuovo tanto vicino alle nostre case.
Mi tornano alla mente i versi di Primo Levi : voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case … meditate…