Era bello Aleksey Navalny , alto e diritto , sarà difficile trovare un divo cinematografico degno di lui per interpretarlo nel biopic omaggio che sicuramente sarà tratto dalla sua vita.
Adesso, oltre il circolo polare artico giace freddo nel freddo e credo che quella salma peserà sulle coscienze russe più di tante inutili parole di omaggio alla sua resistenza al potere putiniano.
Ma la sua morte non cambierà il destino di un popolo che ancora vive nella profondità di quel paese immenso nel quale la democrazia , se mai c’è stata , rimane circoscritta nelle grandi città , al di fuori delle quali resta il vuoto pesante , contadino , refrattario al cambiamento , immobile anche se le nuvole corrono veloci nel cielo immenso che lo sovrasta.
Mi aveva affascinato la Russia quando l’avevo visitata (e ancora l’Ukraina ne faceva parte ) come mi affascinano i suoi grandi scrittori , la religiosità di un popolo che aveva anche nelle isbe più sperdute “l’angolo rosso” nel quale è sempre brillata una luce davanti alle icone bizantine.
Leggere la storia russa è un susseguirsi di congiure , di dittature, di violenze , di crudeli vittorie coperte dal pesante velo di neve e di gelo che copre le sue immense pianure.
Nelle immense dorate sale del Kremlino anche adesso si aggira un dittatore , un piccolo uomo sul quale peserà l’immagine di un bellissimo nuovo eroe che verrà pianto in Occidente e forse beatificato per il suo coerente coraggio di testimonianza contro la dittatura .
Ci saranno le elezioni farsa e Putin vincerà, nessuna illusione in proposito.
Si era smembrata l’Unione sovietica , tanti paesi satelliti hanno cercato una via di liberazione , ma ancora la mano pesante dell’immenso paese si allunga sulle speranze periferiche e sembra impossibile rompere quel cerchio di potere che tende come una piovra a inghiottire di nuovo le speranze di chi si è allontanato dal giogo centrale.
L’Occidente accenderà candele davanti all’immagine di Navalny, lo stesso avverrà , forse , a Mosca per chi ne avrà il coraggio .
Spero solo che nei nostri paesi non ci si divida inutilmente sul corpo di un eroe lontano anche perché nel nostro democratico mondo non c’è molto da sperare circondati come siamo da guerre fratricide e ricatti globali.