Corso Italia, piove. Un mondo di anziani e di ragazzini , manca la generazione di mezzo, una strana Cortina dove cercare a fatica i vecchi punti di riferimento : dove c’era il fotografo la griffe , al posto del mitico negozio di maglieria uno store griffato.
Meno male che c’è Lovat , ma ci sono troppi ragazzini , in Cooperativa regole nuove , sbagliare la fila per un etto di prosciutto fa quasi ridere , ma tant’è.
Sicuramente è colpa dell’altitudine , non si invecchia solo per esser più saggi.
Doveroso salto in canonica , ormai abituata al fasto barocco delle chiese bavaresi mi sembra quasi povera e spoglia.
Poi tutto cambia , arriva la neve : come al solito piano piano si insinua nella memoria , lava il malumore e tutto torna pulito e finalmente ritrovo la pace dei ricordi più belli , mi piace di nuovo tutto , a cominciare dall’odore della neve mischiato al profumo del legno che brucia nelle caldaie.
Zuel di nuovo mia , sono a casa.
Bastano una manciata di giorni per allontanare le ubbie iniziali , un abbraccio di Stefanino , un figlio paziente che rallenta il passo : devi camminare di più! Poi mi aspetta e sorride.