Un altro otto marzo

Siamo ancora qui a dirci “ se non ora quando” oppure “non una di più”, slogan su slogan ma ancora è lontana la parità salariale e un consigliere comunale tranquillamente può ancora dire : sta zitta “ alla collega che lo interrompeva.

Ma le donne piano piano , anche a rischio della vita , stanno scalando i  muri più alti soprattutto con uno strumento invisibile e prezioso : con la forza di volontà della cultura .

Le giovani studiano di più e meglio dei loro colleghi , le donne si mascolinizzano nelle professioni mentre gli uomini ( quelli giusti ) addolciscono il loro atteggiamento perdendo forse in grezza virilità , ma affermandosi compagni alla pari nelle professioni e nella vita familiare.

Non proprio una mutazione genetica ma il lento trasformarsi della società , soprattutto laddove cresce il livello qualitativo della vita tra le giovani generazioni.

Devo comunque ammettere , da vecchia femminista , che strada facendo abbiamo fatto tutta una serie di errori , il più grave sicuramente è quello di ritenere che una volta conquistato un diritto questo lo sia per sempre.

Occorre vigilare perché niente è più precario che ritenere duraturo un successo , per un passo avanti ancora se ne possono fare molti indietro, solo con la pazienza e la volontà il cammino proseguirà consolidandosi.

Mi ha molto impressionato il papà di Giulia quando ha detto che occorreranno ancora centocinquanta anni per arrivare ad una vera parità di genere .

Certo che noi non ci saremo , ci basti la speranza che lentamente , pagando ancora prezzi dolorosi e vittime , la strada intrapresa sia quella giusta .