Era il Festival di Pasqua del 2015 a Saltzburg , si celebrava il grande evento : Cavalleria e Pagliacci con un unico protagonista .
Un evento raro e Jonas Kaufmann fece la storia di questi due personaggi nella stessa sera.
Un evento memorabile e forse anche irripetibile :
La regia , molto interessante aveva previsto addirittura un cambio a vista tra i due personaggi , è Turiddu con la camicia insanguinata che passa a Tonio lo spartito dei Pagliacci.
Decisamente brutta la scenografia della Cavalleria , con un paesaggio urbano “alla Sironi” che poco aveva a che vedere con l’ambientazione siciliana .
Molto più azzeccata quella dei Pagliacci e soprattutto la magia di una doppia interpretazione tragica e diversa , per fortuna c’è il Dvd , anche se l’emozione che provai vedendo dal vivo le due opere era ancora viva quando potei dirlo direttamente al protagonista nel backstage.
Sono passati dieci anni ed è giusto che il personaggio giovane di Turiddu sia affidato ad un cantante più giovane e così ha annunciato il BSO per la primavera del prossimo anno.
Ma la Siciliana , cantata di spalle al tavolino della cucina , resta una delle interpretazioni più dolci e perfette della pagina memorabile.
Quella spartizione nei sei riquadri con gli schermi in bianco e nero come un film realista degli anni cinquanta fu una trovata fantastica e la ripresa video non riesce a riprendere l’idea originale che solo la visione di insieme a teatro riusciva a dare .
So solo che Jonas aveva anche difficoltà a uscire e rientrare dalla parte giusta ogni volta che doveva rientrare in scena!
La mia cara amica Maria Agresta debuttava nel ruolo di Nedda ed era dolcissima e disperata , il resto del cast era buono ma non memorabile.
Qualche problema c’era stato anche con Thielemann , un grande direttore che forse nell’intento di togliere qualche manierismo all’interpretazione corrente del verismo italiano non era riuscito a rendere il calore dell’intermezzo della Cavalleria.
Quello lo sento più volentieri dell’interpretazione di Von Karajan.