Da un po’ di giorni il mio blog tace , non c’è molto da dire in un momento così difficile per l’Europa che va a votare per il rinnovo delle proprie istituzioni mentre intorno a noi i venti di guerra soffiano dall’Ukraina al Medio Oriente.
Ma un evento marginale e in qualche modo mondano mi spinge alla riflessione e riprendo il mio dialogo con gli affezionati lettori.
Avevo appena finito di leggere il libro di Alberto Mattioli che con la solita verve polemica e la grazia di giornalista affermato ha lasciato il suo campo preferito , la lirica , per addentrarsi con coraggio nel mare grande della politica.
Il libro si legge tutto d’un fiato e sembra di ascoltare Alberto che parla , con leggerezza con una sorta di delusione , anzi meglio di amarezza nella voce , nei confronti di una destra che arrivata al potere lo delude come , anzi anche di più , lo avevano deluso i politici che avevano gestito il settore che Mattioli sente suo :la cultura.
Avevo appunto finito di leggere quando una foto che apparentemente non entra nei nostri discorsi mi ha fatto capire quanto un paese possa essere civile nei secoli e quanto invece noi siamo ancora tanto lontani dall’essere quello che fummo in un tempo tanto lontano , quando l’Italia era faro di civiltà e di cultura.
Re Carlo III d’Inghilterra è salito sul palco della ROH insieme a sir Tony Pappano e tutti gli artisti che lo hanno omaggiato per salutare insieme al grande direttore il pubblico che applaudiva commosso.
Ecco un gesto regale che è anche un gesto di consapevolezza che la cultura è arte integrante della vita civile di un popolo.
Si può dire che l’Inghilterra non è più in Europa , un errore storico che gli inglesi dovranno nel tempo correggere, tanto invece fa parte dell’Europa il modo di essere di un popolo che l’Europa ha difeso anche nei momenti più difficili della sua storia.
Il Re , persona civile e democratica , rappresenta sicuramente un pensiero europeo nella sua accezione più alta e qual garbato riconoscimento ad un artista che lo ha onorato nel tempo è quanto di più culturalmente vicino a tutto quello che c’è aldilà della Manica.
Quando mai i nostri politici , scelti con cura in misura della loro lontananza dal mondo culturale , avrebbero mai fatto un gesto simile?
Al più vanno a vedere le partite di pallone e alla Scala ci vanno solo per sant’Ambrogio perché la tv li riprenda.
Sono repubblicana fino al midollo e non rimpiangerò mai una monarchia che in Italia fu complice del terribile flagello storico del fascismo , ma un briciolo di invidia per la perfida Albione quella foto del re tra i cantanti me l’ha data davvero.