Tra i vecchi Lp che custodisco gelosamente anche se non ho neppure più l’apparecchio per leggerli ce n’è uno in particolare “Bella ciao” che mi riporta tanto lontano nel tempo e che fu al momento dell’acquisto quasi una forma di ribellione alla politica che in quegli anni comandava in Italia ( e non sapevo in quale abisso saremmo poi precipitati nei nostri giorni.)
La morte di Giovanna Marini ha riaperto per me un ricordo collegato soprattutto a Spoleto e a tutto quello che Spoleto aveva rappresentato per me negli anni che vanno dai Sessanta agli Ottanta.
Mi aiuto con la memoria , ma poi cedo e vado a cercare sul web e stupisco , e allibisco per quello che succedeva in quelle estati in quella tranquilla città umbra.
Oltre al famoso spettacolo Bella ciao del Nuovo canzoniere italiano che fu scandalo e scoperta delle nostre tradizioni di canto popolare ho ricordi bellissimi legati a opere straordinarie come il Don Giovanni con le scene di Moore , come la meravigliosa Manon di Visconti , come i concerti in piazza diretti da Schipper , e poi Nureyev e la Fontaine , la Fracci e l’Orestea di Ronconi nella chiesa sconsacrata di San Niccolò.
Si andava a Spoleto partendo presto la mattina e capitava di ascoltare musica rara al concerto aperitivo al Caio Melisso , poi si correva al Teatro nuovo per l’opera e come raccontò Arbasino in un mirabile articolo “ si andava correndo di teatro in teatro cambiandosi con un panino in bocca di corsa nel cesso dell’Agip.”
Romolo Valli al tavolino del bar in piazza , Menotti affacciato alla finestra di casa e tanti giovani musicisti , molti americani , che riempivano i vicoli di musica e di allegria.
Si incontravano Carmelo Bene e Ronconi , si poteva ascoltare la poesia di Neruda e Ezra Pound, tutto un calderone di emozioni , molte casuali e quasi niente di programmato.
Il Festival di Spoleto è stato per la mia generazione un momento di di scoperte culturali importanti : la Lulu di Berg con la regia di Polanski e il Rosenkavalier con quella di Visconti li ho ascoltati per la prima volta li.
L’ultima volta che ci sono andata , quasi per caso , erano passati gli anni gloriosi della mia giovinezza , fu però un giorno importante .
C’erano i danzatori della compagnia di Pina Baush con uno spettacolo nuovo intitolato Bamboo.
Ebbene durante la rappresentazione arrivò la notizia della morte della grande coreografa.
Ricordo ancora la compagnia che salutava piangendo alla fine della rappresentazione.
Poi non ci sono più ritornata.