Compassione

C’è una parola bellissima che ricorre nel Parsifal : mitdleid ovvero compassione ed è la chiave attraverso la quale gli uomini riescono ad essere partecipi l’uno verso l’altro della pietà necessaria a contribuire alla crescita umana.

La mancanza di com-passione in questo nuovo millennio rischia di essere il vero confine che contraddistingue l’umana solidarietà.

Sarà attraverso la Mitdleid che il Reine Tore , il puro folle camminerà nella ricerca del bene , ed è la Compassione la chiave attraverso la quale si aprirà il grande messaggio del perdono e della ricerca della comune pietà che potrà salvare gli uomini.

L’ultima opera di Wagner , che tanto deluse Nietzche, è quel messaggio necessario ,oggi più che mai potrà riscattare gli esseri umani dalla perdizione che altro non è che una forma crudele di indifferenza all’orrore e al male assoluto.

 Ritornavo a questo pensiero leggendo un bellissimo articolo di Pietro Bianchi , Priore della comunità di Bose da lui scritto riflettendo sulla barbarie umana che sta alla base del fatto di Latina ,il povero bracciante abbandonato sull’uscio di casa , con il braccio tagliato dalla macchina gettato in una cesta da frutta .

Patire- con in definitiva è il vero senso della parola e di questa parola c’è molto bisogno .

La dovrebbero reinsegnare i giovani genitori distratti a quei poveri adolescenti che vedo camminare in gruppi sbandati nelle nostre città d’estate.

Non hanno neanche più la scuola che in qualche modo li costringeva , perlomeno superficialmente , ad una convivenza apparentemente civile.

Mi fanno un po’ paura nella loro visione del mondo che passa dai loro telefonini sempre in mano e sempre accesi su infami visioni iperreali.Forse oggi sono partita da troppo lontano , ma è di questo che mi sento di parlare con i miei sempre meno lettori, perché siamo davvero sempre meno quelli che cercano la pietà e la compassione