Vogliamo parlare del rigurgito xenofobo austriaco? Chi conosce un po’ di storia si ricorda bene che a Vienna c’era stato un sindaco xenofobo agli inizi del secolo scorso , tutti però sappiamo che un tempo l’Impero Austro-Ungarico radunava al suo interno tante etnie e c’era Musil che scriveva della Azione Parallela ,c’era il grande fervore intellettuale che generava Maher , Sweig , Klimt, Freud e via elencando.
Oggi l’Austria piccina , che conta tutto sommato così poco .grande più o meno come le Toscana, si permette di votare per un “partito della libertà” che è una patetica recrudescenza di nazismo e con questo va allegramente a ingrossare le file sovraniste di quella parte di Europa orrenda , dalla quale anche noi non siamo immuni.
Io amo l’Austria , la sua civiltà , l’ordine delle sue belle strade viennesi , la pulizia delle sue montagne , sarà un caso ma nei mei sempre più scarsi progetti di viaggio c’è ben due volte quello che per me è ancora un paese civile , almeno così pensavo.
Ma quale Austria profonda può avere paura del “diverso” se ne accolgono così pochi e con tante restrizioni ?
Possibile che il ricordo dell’Anschluss sia così evaporato nelle teste dei giovani immemori ?
Spero ancora che ci siano nella società e nella politica gli anticorpi necessari per arginare questa deriva orribile .
Ho letto però una interessante riflessione di uno storico che spiegava il meccanismo mentale delle piccole patrie nelle quali alligna forte il senso della consanguineità , il cosiddetto “Jus sanguini “ e ho provato un brividi pensando alla innocua allegria di un valzer viennese che , in una operetta cantava le lodi del “ wiener blut”.
Più piccola è la patria e più recente come nazione e più forte le persone deboli tendono a riconoscersi e a aggregarsi nel senso etico di appartenenza.
Nelle nazioni formate nei secoli invece è più forte il senso civico , vedi la Francia e l’Inghilterra anche se ahimè anche loro , specie nella prima ,il fascino corruttore dell’appartenenza provoca paure spesso indotte da parte di chi guarda con miopia solo al futuro prossimo e non vede che la realtà di un domani neanche tanto lontano nel mondo si mescoleranno i popoli , come avvenne un tempo ,anche se quel giorno ahimè noi non ci saremo.