Pubblicitaria

Capita alle vecchie signore di tenere la televisione accesa , magari senza vederla , ma per farsi compagnia.

Diventa qualche volta anche un rimedio all’insonnia nelle lunge notti nelle quali l’arrivo dell’alba diventa un sollievo.

Si diventa così anche esperte di pubblicità anche se la pubblicità “del dolore” ormai ha superato ogni soglia di effetto.

Un giorno mi sono divertita a contare quante volte  ( e tutte per nobili motivi ) avrei dovuto versare ogni mese dieci euro . Sono arrivata a dieci mal contate , evidentemente con tanta richiesta non fanno più nessuno effetto.

Un certo effetto di scongiuro fanno invece quelle che pubblicizzano le donazioni testamentarie, ormai nascono come i funghi dopo un temporale estivo.

Poi ci sono quelle che entrano in testa come il misterioso “ un buon sistema letto” che non si sa assolutamente cosa vuol dire oppure “provala, dai! “offrendo una visione respingente di cioccolata sciolta..

Poi ci sono quelle che invitano all’ignoranza : che te ne fai dei classici ? Vendili che è meglio , così  si cresce meglio con gli occhiali da sole nuovi!

Ormai come faceva la mia vecchia mamma che con la radio ci parlava io adesso parlo alla tv e sono cattivissima quando sbagliano la dizione e gli accenti ; da ex regista teatrale urlo per le “è “ aperte a sproposito e anche di quelle egualmente chiuse a caso.

Mi hanno spiegato ( nipoti informati ) che alcune sono fatte apposta per ricordare meglio  il prodotto.

Io non ci credo perché l’irritazione supera la memoria e l’effetto , se mai c’è viene azzerato automaticamente.

Però ogni tanto il pubblicitario geniale l’azzecca davvero e di quegli spot serbo gelosa memoria ,come quella del bambino vestito come Darth Fener che con le manine tenta di accendere i fari della macchina da dietro i vetri del salotto o quella del signore che rimprovera la moglie di tutto perché non usa il tablet e lei glielo passa quando chiede la carta igienica .

Niente da dire , anche in pubblicità può esistere  del genio.