Milano ha scoperto Petrenko , per la verità io lo conoscevo già e lo amavo per i tanti anni in cui ho potuto godere della sua arte quando era direttore a Monaco di Baviera e ieri sera sorridevo al pensiero ricordando i meravigliosi ascolti che mi ha regalato.
Invece per quanto riguarda il meraviglioso Rosekavalier io ci avevo messo un po’ a capirlo , ricordo il mio primo Kavaler e Venezia alla Fenice e non ci avevo capito nulla anche se ero rimasta folgorata dalla bellezza della musica.
Poi molti Cavalieri avevo inseguito nel mondo , riuscendo anche a vedere l’antico allestimento di Otto Schenk.
Questo che abbiamo visto a Milano era già un po’ triste al debutto a Salisburgo e lo è ancora di più e forse anche un po’ precocemente datato.
Ma la magia musicale che sgorga dalle braccia incantate di Petrenko valeva comunque il viaggio.
Il magico testo di von Hofmannsthal già di per sé un capolavoro letterario trova una perfetta simbiosi nella musica , ci sono infatti delle frasi ormai entrate nel mio cuore :.. cerca la neve dell’anno passato, potrà cavalcare al mio fianco, non l’ho neppure baciato….
Sintesi di parole e musica di una perfezione sublime fino al mitico ja,ja finale che qualche volta è capitato a ciascuno di ripetere.
Petrenko cesella ogni pensiero , ogni intermittenza del cuore ed è un vero godimento vedere le sue mani alzarsi ad evocare i suoni.
Dei cantanti , alcuni già ascoltati nei rispettivi ruoli , ho amato più di tutti la Sophie di Sabine Devielhe , altissimo livello della Stoyanova , grande musicalmente anche se le è sempre mancato un po’ di allure e sempre più Barone Ochs Gunter Groissbock anche se gli anni , ahimè, passano per tutti.
Forse il meno convincente per me è la protagonista del titolo Kate Lindsey . il suo Octavian perfetto fisicamente mi pare manchi di morbidezza nella voce e lo si coglie soprattutto nel sublime terzetto finale, quello che se non ricordo male , fu addirittura eseguito durante le esequie di Strauss.
Pensavo durante l’ascolto , spesso a occhi chiusi per cogliere meglio la bellezza del fraseggio musicale che l’opera forse non è neppure di facile allestimento , infatti per me resta inimitabile quella di Baden Baden del 2009 ( e non perché c’era un particolare cantante “italiano” molto caro al mio cuore ) ma perché quel cast e la qualità della direzione sono raramente eguagliabili.
Comunque è stata una bellissima serata scaligera , ho scambiato anche due parole con un mitico amico di web ( e non solo.)
Il Cavaliere della rosa mi ha regalato anche questo.