Quando ci siamo incontrati per la prima volta , lui giovane medico e assessore visionario del Comune di Pesaro facevamo entrambi parte di una Associazione regionale che si occupava del teatro di prosa .
Insieme nel comitato esecutivo che poi lui lasciò presto perché quel progetto importante che aveva in mente si stava realizzando alla grande .
Si chiamava Rossini Opera Festival , prima fu un’associazione e poi a metà degli anni novanta divenne quella fondazione lustro e vanto di tutta la cultura italiana.
L’ho poi incontrato tante volte nella vita ma soprattutto mi piace ricordare l’incontro al Macerata Opera quando era tra il pubblico ad assistere a uno dei primi trionfi di quel suo figliolo che dirigeva la Traviata e che sarebbe diventato il grande direttore d’orchestra che tutti conosciamo.
Gianfranco Mariotti ci ha lasciato ieri e mi fa tenerezza ricordare anche l’ultimo omaggio che gli feci ,pochi anni fa , quando ormai giubilato nella sua veste di grande fondatore del festival più prestigioso d’Italia assisteva al festival nel suo palco , accanto al palcoscenico.
Chiesi di salutarlo , ormai era la statua di se stesso , e lo omaggiai per tutto quello che aveva fatto , giovane medico visionario , innamorato dell’idea di creare attraverso una associazione laboratorio la rielaborazione e lo studio dell’ intero immenso catalogo alla rinascita rossiniana.
Tutto è stato studiato , rivisitato e recuperato ,il grande pesarese riportato al centro della cultura europea e molto lo dobbiamo a quel giovane assessore che aveva in testa , non solo l’amore per Rossini , ma la capacità manageriale di portare avanti un progetto così ambizioso. Certamente erano tempi politicamente diversi e sicuramente era stato più facile seguire simili visionari progetti.
Forse però il maggiore progetto del quale andava così orgoglioso era quel figlio , oggi famosissimo direttore d’orchestra al quale vanno le mie condoglianze .
Un abbraccio a Michele Mariotti , orgoglio pesarese .