Non sono andata a Milano e non andrò alla Forza.
Scelte che hanno privilegiato una Rusalka napoletana e la presenza ad Ancona per la piccola stagione lirica locale.
I miei lettori si sono stupiti che non commentassi la defezione di Kaufmann ma io che lo conosco abbastanza bene non mi sono stupita , anzi lo avevo previsto ,
Il lungo impegno con la Sony per promuovere il CD pucciniano e la serietà con cui professionalmente il tenore rispetta il suo lavoro lo hanno portato a rinunciare a Milano , troppe prove avrebbe saltato e lui che rispetta i colleghi e ha anche qualche problema familiare gli hanno fatto fare una scelta che però ha mantenuto per il concerto scaligero nella ricorrenza pucciniana.
L’ho visto in tv e come al solito si è dimostrato quel grande affabulatore che è ogni volta che esce in palcoscenico.
Il suo gesto “Viva Puccini! “ e la rosa a Ganci sono atti di un padrone della scena quale è sempre nel momento dei saluti.
Mi diverte da anni vedere il suo richiamo alla diva di turno per sollecitarla ad andare a chiamare il Maestro e quel suo gesto di incoraggiamento al coro perché venga avanti per i saluti condivisi.
Forse ,oltre alla tecnica ormai saldissima e alla grazia personale , quello che mi ha sempre colpito in lui è l’assoluta padronanza accompagnata all’intelligenza di chi sa il valore anche di un minimo gesto.