Il ponte di Calatrava

Per tutti coloro che arrivano a Venezia dalla terraferma c’è un ponte bellissimo da attraversare.

Lo progettò il grande architetto Santiago Calatrava ed era il quarto ponte sul Canal Grande dopo i famosi ponti dell’Accademia , degli Scalzi e  il  più famoso di tutti , quello di Rialto.

Grande fu l’interesse culturale intorno a questo nuovo progetto , doveva essere leggero , elegante e nuovo.

Ma la prima volta che lo attraversai , era inverno e calava la nebbia sul Canale , ebbi quasi paura di cadere .

Il ponte aveva gli scalini di vetro , una patina umida e bagnata li rendeva scivolosissimi , ricordo di avere pensato che non sempre gli architetti ci azzeccano con le loro idee.

Eppure gli architetti li amo , se non altro per il grande numero di parenti che hanno esercitato la nobile professione a cominciare dalla mia adorata sorella , da  ben due nipoti e una carissima congiunta , tanto che quando uno dei miei figli manifestò l’idea di fare l’architetto dicemmo che ce n’erano già tanti in famiglia!

Amo le moderne architetture eleganti che ormai costellano i nostri paesaggi urbani e ricordo che l’unico motivo di interesse che provai in un viaggio negli Emirati Arabi furono le interessanti costruzioni delle torri che risaltavano  sullo skyline del deserto.

Leggo oggi che a Venezia si sono arresi all’evidenza , dopo le tante cadute e le fratture conseguenti , dopo che gli scalini ogni tanto dovevano essere sostituiti perché sbeccati dai trolley e dai carretti dei portabagagli l’amministrazione comunale ha deciso di sostituire gli scalini di vetro con un qualche materiale meno pericoloso per la deambulazione dei viandanti.

Pare che si sia arreso all’evidenza anche l’illustre progettista , non sempre pensare il bello assoluto può significare pensare anche il pratico, dolorosa conclusione di una bellissima e avveniristica utopica idea .

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