Storielle

E’ noto che i tedeschi amano gli italiani ma non li stimano e specularmente gli italiani stimano i tedeschi ma non si fidano d loro.

La storia ce lo conferma da secoli ed è banale sentir dire in Italia : il tedesco è troppo difficile e non tengono conto che per farsi capire in Germania basta un inglese basico , che parlano davvero tutti , non come da noi che in quanto a lingue siamo alla preistoria.

Questo pensavo al solito quando ero in aeroporto , un posto infernale nel quale però si può vedere meglio il comportamento dei propri simili ed è un eccezionale posto di osservazione.

Ritrattini emblematici :ultimo appello per un volo , una famigliola con tre bambini si accorge un po’ tardi della chiamata ,il papà velocemente raccoglie tutte le cose abbandonate , pulisce i sedili , controlla per terra e getta ,dividendo scrupolosamente nei diversi contenitori dei rifiuti ,ogni sporcizia.

Contemporaneamente la mamma allattante riveste il piccolo pupo e anche lei raccoglie tutto il possibile , i bambini grandi ordinatamente in  fila aspettano, al passaggio finale non resta traccia della loro permanenza. Meglio evitare paragoni con analoga italica vicenda.

Un giovane altissimo e  bellissimo , probabilmente un indossatore ,  che mi mette un po’ a disagio per la sua inquietante figura ,occupa due posti con la borsa ,ma quando arriva una coppia di anziani si alza di scatto , aiuta a sistemarsi l’invalido e corre con grande falcata a comprare giornali e caffè per farsi perdonare dalla coppia riconoscente.

Per carenza di personale Lufthansa non c’è più l’assistenza sotto bordo , però all’interno del Terminal leggo un cartello  :  (fortunatamente mi ricordo che Tamino grida Zu hilfe ) ovvero Help , aiuto ..capisco e mi offrono un pensionato che mi aiuterà a portare la sedia a rotelle che non disprezzo per permettermi di prendere la coincidenza .

ll vecchietto arranca , il mio  Gate è proprio l’ultimo e penso che anche in Germania sono ridotti male se ricorrono ai pensionati per un lavoro che dovrebbe essere fatto da ragazzi.

Salvo che alla fine per eccesso di corsa sotto bordo il mio protettore mi scodella con frenata troppo vicino alla diabolica scaletta di ferro dell’aereo e io  plano sopra il primo scalino , a pelle di leopardo, con entrambe le ginocchia.

Le ginocchia bruciano , ma la coincidenza è salva anche se non riconosco più la mia Germania , come diceva il noto libraio di Friburgo.