Tutto il resto è noia

Non guardo il Festival di Sanremo non perché sono una snob   ma perché  mi annoia la musica che mi sembra tutta uguale , basata su pochi accordi ( o disaccordi ) banali e  mi annoiano  i falsi testi strappalacrime , però non riesco ad esserne fuori del tutto perché mi basta aprire le news del telefono per saperne ancora troppo rispetto a quello che è il minimo sindacale di chi vive comunque in Italia.

Ma un certo folletto maremmano , sbucato dai festival di Musicultura ( ha girato parecchio anche da queste parti ) su quello ci ho speso qualche momento di attenzione .

Accidenti al suo essere così profondamente e sinceramente toscano ; la sua poetica la riconosco ed è vero che non si nasce dai cavoli ; ci sono secoli di cultura in quel suo essere figlio di quella Maremma , terra un tempo maledetta e da sempre terra di genuina cultura autoctona.

Ci sono andata spesso in Maremma , si dormiva in  una di quelle che un tempo furono le casette della bonifica ; la mattina la padrona ci faceva trovare la crostata sul tavolo e lei dipingeva i suoi mobili con dei fiorellini semplici , un’atmosfera priva di fronzoli e  ci portavo anche il mio cane ,poi andavamo a vedere i cavalli che   godevano la libertà di quegli spazi.

Da quella terra in cui si parla un bel toscano pulito , dalla periferia del Granducato viene Lucio Corsi e con tutto il cuore spero che la notorietà sanremese non lo contamini più di tanto .

Abbiamo bisogno di poeti in questo infausto triste millennio , adesso che la effimera fama sanremese lo ha colpito spero davvero che vinca in lui la forza poetica delle sue cantate vere , magari invito chi non lo conosce di andare ad ascoltare  le sue storie  piene di animali , di natura e di sogni.

Di dischi ne ha già pubblicati tre e sono tutti incantevoli.