Meloniana

La foto di gruppo dei capi di governo e i massimi rappresentanti della Comunità Europea che si sono incontrati a Parigi mostra una poco diplomatica Meloni con la faccia che esprime quel tanto di disappunto che lei ritiene necessario per restare sospesa nella decisione di fondo , cioè non le è ancora chiaro da che parte stare .

Non fosse bastato arrivare in ritardo , con la maleducazione tipica dei parvenu , la nostra presidentessa brilla per la mancanza di fair play che l’essere arrivata sull’onda populista a capo di governo ritiene che le consenta di potere esprimere.

Ho combattuto tutta la vita per la parità dei sessi in politica e ho visto con personale soddisfazione la maturazione femminile in tutti i campi ed è quasi un luogo comune riconoscere alle donne una maggiore affermazione in tutte le professioni , anche nel nostro paese.

Ricordo quando andai in anni  lontani in  Unione sovietica il mio stupore nello scoprire che molti medici chirurghi erano donne e che anche gli ingegneri erano indifferentemente uomini e donne , strada che praticamente ormai il nostro mondo occidentale ha fatto in tutti i campi.

Ci sono ancora delle piccole zone d’ombra , mi si permetta la frivolezza , nella giusta lamentazione delle cantanti di Sanremo e soprattutto la totalità delle direzioni artistiche ancora e ancora appannaggio dei soli uomini.

Ma per tornare alla nostra massima rappresentante mi dispiace dovere ammettere ancora un suo deficit comportamentale tipicamente da donna d’altri tempi : in lei prevale un vecchio retaggio femminile , non ha ancora imparato a  fare la faccia da poker , quella necessaria in diplomazia da quando il mondo è mondo.

Vero è che ha modelli maschili inverecondi a cui ispirarsi , peccato perché una vera arma femminile è stata da sempre l’arte della imperturbabilità , vera arma segreta , quella sì tutta femminile , che conoscevano bene anche le meravigliose Favorite che in realtà avevano tantissimo potere senza manifestarlo.