Diario da Erl

Potrei cominciare citando Chathwin : che ci faccio io qui ? 

In effetti questo paesino sperduto in Tirolo non è niente di speciale , una strada tranquilla lo attraversa , rari camion , poche macchine , una Zuel senza le Dolomiti dietro. 

Oggi è freddino , tipico Venerdì Santo , vicino alla chiesa il piccolo cimitero ben curato , un vecchietto rassetta una tomba , poi si allontana in bicicletta.

Poi tutto cambia , primo pomeriggio arriva il megabus alberghiero e finalmente vedo molte persone , alcune anche eleganti tipo Saltzurg e andiamo al Festpielhaus.

Posso solo raccontare la valanga di emozioni , pensieri e commozione finale quando sul canto spiegato « mit tränen sitz…. la mia mente cantava con il coro.

Ho pensato tante cose circa la nostra cultura occidentale che è arrivata ai sublimi oratori di Bach ed a un paese che ancora riesce ad ascoltare in religioso silenzio , ad applausi che tardano ad arrivare nella commozione ultima.

Poi penso che lo stesso popolo ha vissuto gli orrori dell’olocausto , poi penso che in Austria sono anche più a destra di noi e allora mi allontano e vado a cercare nei miei pensieri  , quelli più religiosi perché il Venerdì Santo è oggi e in terra di Palestina ancora e di nuovo si muore .

Già, i filistei chi erano ? Erano palestinesi ovviamente e quel  povero Cristo di Galilea era un povero cristo , in terra occupata da un Impero straniero.

Intanto la musica corre sul mio cuore e i versi di Matteo ( quante volte ho letto il Passio in chiesa! ) nella versione di Lutero é molto teatrale e forse più dura di quella più comune che conosco meglio.

Mi stupisco del mio tedesco , in realtà conosco talmente bene il testo che mi perdo solo nei meravigliosi intermezzi e allora alzo la testa al traduttore.

Il livello dei cantanti , quasi tutti giovanissimi è notevole , come il coro e l’orchestra dotata di solisti eccellenti.

Il sovrintendente ha fatto le cose perbene, mi pare sia partito col botto con la gestione.

É’ apparso sorridente , in vesti stropicciate a spiegare le sostituzioni nel cast , ho capito anche che ha fatto lo spiritoso quando ha detto che non è il solo tenore che si ammala.

Requiem

Un paese in Tyrol , una giornata calda d’aprile. 

La piccola chiesa è contornata dal cimitero ordinato , fiori  su ogni tomba 

Il piccolo gruppo di gitanti rientra lentamente in albergo . Sul piccolo marciapiede stretto striscie di strana umidità e un forte odore pesante che riconosco perché nella vita ci sono passata accanto tante volte, é l’odore della morte.

Penso sia una suggestione, il cimitero è dall’altra parte della chiesa ,nel tepore primaverile del Sabato Santo  forse è un richiamo della mente alla morte di Cristo.

Vedrò più tardi che  anche proprio sopra quel muro ci sono ordinate e infiorate altre tombe recenti.

Una Pasqua che ho celebrato con musica sacra e con forti richiami spirituali , il segno di una ricerca di fede forse neppure molto chiara nella testa.

Serenamente riparto con gli amici quando come una bomba mi arriva la notizia della morte di Papa Francesco.

Avevo tanto sperato che non ci lasciasse soli in questo pazzo mondo di  ingiustizie e dí guerre, mi pareva che la sua presenza ci garantisse ancora una luce di speranza.

Sono in treno e cerco piano piano di accettare la notizia inattesa e definitiva.

Allora mi torna in mente l’odore della morte sentito acutamente nel caldo dí una luminosa giornata di sabato . 

Si intrecciano nella mente le suggestioni di uno splendido Parsifal, le note della Passione secondo Matteo di Bach e mi sembra che anche la morte improvvisa del meraviglioso papa che ha accompagnato questi miei ultimi anni di vita completi nella sua involontaria teatralità la conclusione di questo mio strano viaggio spirituale.