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Il viaggio è finito . A casa con gioia , il silenzio e il recupero degli orari normali , dopo tante serate di teatro diventa un po’ difficile. La piccola montagna di cose da lavare , la valigia da mettere in alto nell’armadio , in attesa di una futura speranza di viaggio. Sulla scrivania tutti i programmi di sala , le brochures , le cartine , i biglietti feticisticamente serbati. Sarà la parte più difficile da riordinare , poi la serie di fotografie (tra la macchina e il telefono sono ancora molte quelle che non ho condiviso su Facebook). Ho il terrore di fare quei terribili album vacanze che non hanno un senso , recupererò solo quelle che mi/ci dicono qualcosa. Una banale osservazione ad usum dei fotografi accaniti , le foto dell’iPhone sono più belle di quelle della camera , anche se questa tutto sommato ha avuto una bella funzione specifica con lo zoom a teatro , fino a che un incapace non mi ha scoordinato tutte le funzioni e io che una supertecnica proprio non sono dovrò tornare dalla brava fotografa che me l’ ha venduta per farmi spiegare meglio dove non sono riuscita a rimediare da sola.
Per fortuna ho una piccola coda lirica che mi aspetta : lo Sferisterio di Macerata . Aldilà di impropri confronti sono contenta di ascoltare ancora musica , a casa mia. Il mio blog dopo la drastica decisione di uscire dai gruppi di adoranti acritiche ammiratrici scenderà nelle visite , non sempre si possono raccontare cose importanti , ma per l’immediato ho ancora buone prospettive , sarà una discesa lenta , meno traumatica. Poi vado in vacanza , d’altra parte , finalmente anche il tenore a cui il blog è dedicato , verso la ultima decade del mese , si prenderà una breve vacanza , almeno lo spero per lui.
Cerco di leggere tutte le recenzioni tedesche di questo strano Fidelio , una osservazione mi colpisce : quegli strani rumori di scena , quei vuoti , le voci impercettibili sussurrate rappresenterebbero la sordità di Beethoven…ma quante se ne dovevano capire! Non si può sempre andare all’opera col manuale delle Istruzioni per l’uso! Io addirittura avevo pensato a qualche disfunzione tecnica , soprattutto visto che era la Prima.
Riguardo le fotografie , con alcune notazioni mi pare ancora di potere raccontare qualcosa : l’imbecillità delle mode dei lucchetti, una Barbie a teatro , la brutta statua di Von Karajan davanti a casa e , per chiudere , una visione già lontana del ricordo del Fidelio.
Cara Adriana, mi farebbe piacere di conoscere il tuo parere su questa coda lirica. Io non potendo affrontare viaggi piu’ lunghi sono stata a tutt’e tre le opere di Macerata, e sinceramente non so bene che cosa pensarne: ormai Herr Stoeltzl, herr Neuenfels, Herr Guth, mi hanno confuso le idee.
Per la prima ti ho accontentata , domani la seconda…..