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Nel fiume di inevitabile retorica che ha accompagnato la cerimonia di commemorazione delle centotrenta vittime del terrore nella notte del 13 novembre scorso che si è svolta nel grande cortile de Les Invalides e che molto per caso ho seguito distrattamente c’è stato un momento molto particolare , assolutamente passato sotto silenzio nei commenti e che invece nel nostro paese avrebbe dovuto essere rimarcato con più emozione.
Alla fine del discorso di Hollande , del quale ho molto amato un piccolo inciso : “la libertà non va vendicata , la libertà va servita”, è stata suonata la Marsigliese e fin qui tutto mi è sembrato dovuto. Poi mentre piano piano la folla della tribuna d’onore cominciava ad allontanarsi la banda ha attaccato alcune note ( ovviamente il commentatore italiano non le ha riconosciute. anzi ha detto che era l’Ouverture della Forza del destino) invece si è levato chiaro e solenne il coro del Nabucco cantato in uno splendido italiano.
Quel Va pensiero mi ha talmente colpito, quelle parole così esatte per chiudere la cerimonia, evidentemente scelte da chi della grande cultura europea sa bene il valore , mi hanno detto più di tante vuote parole sul senso di essere europei. Non è che i francesi non avessero dalla loro tante pagine musicalmente memorabili, ma avere scelto di chiudere la mesta cerimonia con la grande aria di Giuseppe Verdi mi è sembrato bellissimo.Ovviamente il fatto è passato nell’indifferenza dei media e invece io nel mio piccolo spazio del blog voglio proprio sottolinearlo.
Sono questi i gesti che restano, peccato che in modo particolare gli italiani non lo abbiano sottolineato abbastanza.
Tutta la musica è stata molto giusta. Tutta. Marcia funebre di Beethoven, adagio di Barber, la bellissima canzone di Brel, quella appassionata di Barbara interpretata dalla Dessay, e via dicendo. E se il commentatore (italiano!!!) non ha riconosciuto “Va pensiero”, gli ascoltatori lo avranno fatto e l’avranno capito. Inevitabile che fosse grandiosa, la cerimonia, se non altro perché quel cortile è enorme, et poi quelle centinaia di persone incapottate contro il freddo, ma è stata di una grande semplicità. Un omaggio molto commovente.
E’ vero tutta la musica era…giusta . Io ho solo voluto sottolineare quella chiusa bellissima.
L’hanno ricordato solo sul Sky Tg24 ieri sera…
Appunto!
Non solo non è passato sotto silenzio, ma, almeno da parte mia, mi ha confermato che i meno europei ( mi scuso per il pessimo italiano ) sono proprio quelli che parlano, sempre e a vanvera, di Europa. Complimenti e un abbraccio Anna. Ps. A questo proposito, come mai nessuno, a settembre, nell’ultima notte dei Proms ha sottolineato che Jonas Kaufmann è stato il primo tedesco, dopo settant’anni dai bombardamenti di Londra a cantare Rule Britannia ?. L’esercito tedesco ha bombardato Londra per venticinque notti consecutive e gli inglesi, in cambio, hanno distrutto quasi tutte le città tedesche all’ottanta per cento. E un tedesco, sensibile e di buone letture, ha cantato Rule Britannia fra gli applausi. Vestito, benissimo, da Dolce e Gabbana, per ricambiare. Un nuovo abbraccio.
Certo che lo abbiamo notato tutti che un tedeco ha cantato Rule Britannia !
Purtroppo era molto commerciale il tutto , non vestiamolo di valori che non ha.
Amo Jonas e lo conosco bene, ma preferivo quando vestiva Armani e glielo ho anche detto!
Con estremo rispetto. Io sono, orgogliosamente, mezza tedesca e le assicuro che dei valori ce ne sono, e come. Non tanto, e non solo, nell’aver scelto Jonas, che è un valore di suo, a prescindere, ma qui non c’entra. Ma proprio nel far cantare Rule Britannia a un tedesco, e nel farlo applaudire con entusiasmo da mllioni di inglesi. E se per questo sono serviti la Sony, i dischi che non si vendono più, la BMW o altro, ben venga. Un caro saluto Anna
Completamente d’accordo con una mezza tedesca da una italiana che e’ innamorata della lingua bellissima e difficile che cerco con molta difficolta di studiare ..e alla mia eta’ e’ abbastanza difficile!