Sono certa che quasi tutti i miei amici lettori abbiano vissuto l’esperienza di un trasloco, quel terribile momento in cui si impacchetta tutto , si gira tra scatoloni pieni di cose di cui non si ricorda più il contenuto , poi lo sguardo triste davanti alle stanze vuote che sembrano sempre più grandi di come erano quando c’erano dentro le nostre cose .
Poi l’esperienza nella casa nuova , le scatole da riaprire , la sensazione di non ricordare affatto cosa ci sia dentro ogni scatolone che minaccioso ci guarda , la sicurezza che tutto quanto abbiamo là dentro di sicuro non entrerà nei nuovi locali.
In italiano si dice traslocare , a Firenze sgomberare , ad Ancona addirittura scasare
Ma nessuno dei miei lettori credo abbia mai vissuto l’esperienza abbastanza scioccante di traslocare un blog.
La stessa sensazione di angoscia , la stessa paura di perdere qualcosa , la stessa ansia nel momento del trasferimento:
dalle mani del mio amico Marco a quelle del mio amico Matteo .
Seguitavo a dirmi che ero in buone mani , che non avrei perso niente , ma il mondo dell’informatica , per quanto sia diventata abbastanza brava , per molti versi resta per me ancora molto misterioso.
In più dovevo trasferire anche la pagina Facebook e le cose qui mi si stavano in effetti complicando.
Pare che alla fine ce la abbiamo fatta , già molti amici mi stanno mandando messaggi di solidarietà , ma qualcosa ancora non funziona a dovere . Per esempio sulla pagina Facebook non ci sono le fotografie , come dire che ancora non ho attaccato i quadri in tinello.
Non erano foto da poco : tutte immagini di Jonas Kaufmann mentre parlava a Torre del Lago , quindi immagini di mia proprietà , che è anche un problema di diritti quando le immagini non siano proprio nostre .
Non so se in futuro i miei pezzi saranno così ricchi di immagini , la ricerca iconografica non mi pare sia nelle corde del nuovo collaboratore , che oltre a tutto è molto informato di cose misteriose per me ,ma non altrettanto del magico mondo della musica classica e della lirica in particolare .
Una cosa però ho conquistato , sono a casa mia e quando avrò finito anche di attaccare i quadri mi sentirò decisamente meglio.
Per finire questo mio primo pezzo del 2016 mi pare necessario anche raccontare quanta stupidaggine ci sia ancora nel mondo a proposito dei “botti” di Capodanno.
Nonostante i divieti , le raccomandazioni e i sequestri i “botti “, perlomeno qui ci sono stati e anche molti.
Me ne stavo tranquilla a sentire il Concerto di San Silvestro da Berlino ( per la verità non è che la scelta del programma di Sir Simon Rattle mi piacesse moltissimo) quando con regolarità allucinante sono cominciati gli scoppi intorno a casa mia.
Scanditi dalle mie molte benedizioni sono proseguiti per tutto il Concerto ed oltre: verso le undicie mezzo addirittura hanno cominciato a tremare i vetri della mia camera , sembrava che alcuni petardi mi scoppiassero dentro.
Poi il grande momento dei bengala in tutta la città, abitando in collina mi era venuta la voglia di andarmeli a vedere in terrazzo.
Per fortuna non l’ho fatto! Stamattina proprio nel mezzo del medesimo c’era una specie di proiettile esploso e un paio di grossi bastoni annneriti.
Se fossi uscita forse la vostra blogger non sarebbe in grado di raccontare il delizioso aneddoto intitolato “della stupidità costosa” , anche perché quegli oggetti pericolosi costano pure cari.
:::sperare nel comune senso civico!!!! Direi che non ci siamo! Per il resto tanto di cappello,ti metti in tasca generazioni di 20-30 enni cara mia!
Ho “scasato!” Evviva …anche se ora non lo leggo piû su fb ..devo ancora migliorare….ne riparliamo dopo la Befana!
Grande Adriana, Io sono sempre accanto a lei. Felice Anno Nuovo da Buenos Aires ♥
Grazie, ricambio volentieri …e sai quanto mi piacerebbe venire al Colon in agosto!
Ma é tanto lontano e costoso ….
Cara Adriana, per me sarebbe un enorme piacere conocerti personalmente. ♥
Io ti consiglio di andare. Conosco persone, parenti di parenti, che vanno e vengono dall’Argentina come fosse dietro l’angolo. Certo poi qui si trattengono per un mese, sono comunque pieni di acciacchi, ma sono abituati alla traversata. E non hanno neanche una motivazione forte per andare e venire tranne quella di mangiare i cibi genuini della loro terra d’origine. Se non sei mai stata al teatro Colon non pensi che ne valga la pena?
Ebbene si , penso che ne varrebbe la pena …i primi di agosto! Ma penso anche saggiamente di rinunciare….