Una giovane amica mi manda un piccolo regalo su Fb : Baricco che parla del silenzio e per scergliene alcuni comincia dal silenzio nella musica : purtroppo il video poi si interrompe, ma già prima che cominciasse a parlare sapevo , con quell’intuizione che mi viene dall’ascolto continuo della grande musica che avrebbe parlato di Verdi e che parlando di Verdi avrebbe parlato di lei , la Traviata-
E’ stato un attimo , come una premonizione e ho sorriso , la musica , la grande musica è piena di silenzi e la scelta di Baricco è stimolante , elegante , adatta ai giovani che probabilmente ha davanti.
La storia di Violetta , ovvero Margherita , ovvero Marie Du Plessis ho tentato di raccontarla anch’io in un mio libriccino che ho intitolato Melomania cominciando proprio da lei , questa incredibile creatura che non è mai morta davvero se anche oggi al cimitero di Montparnasse sulla sua tomba ci sono spesso dei fiori : violette per lo più ma anche le camelie , le sue camelie .
Il silenzio scelto da Baricco è quello dell’addio con il padre di Alfredo , quando Giorgio Germont fatica a staccarsi da questa straordinaria e dignitosa creatura :..conosco il sacrifizio..
Da quel momento io abitualmente comincio a piangere e poi per tutto il terzo atto sto lì con la gola stretta a cominciare dal preludio in attesa del ritorno di Alfredo e di quel grido : ..gran Dio morir si giovane …. insomma la Traviata è una quelle opere che ancora , nonostante la sappia tutta a memoria e che me la canti tutta dentro mi fa il grande sgambetto sentimentale nel quale poi voluttuosamente mi tuffo.
Credo che solo la morte di Mimì nella Bohème abbia lo stesso impatto emotivo , ma non voglio allargarmi troppo perché se comincio a pensarci troppo scopro che i grandi momenti operistici sono talmente tanti che poi nell’imbarazzo della scelta mi perda alla ricerca di quello…che mi fa piangere di più!
Chiudo il pensierino di mezza settimana con una nota divertente : un mio nipote diciottenne costretto a salire sulla mia macchina e sorbirsi sistematicamente musica cantata da Jonas Kaufmann qualche giorno fa mi dice di avere visto un piccolo film inglese in cui si racconta di un ragazzo che vuole fare il cantante lirico e mi accenna , stonatissimo , a cantare “che gelida manina” felice di averla riconosciuta perché da me trascinato ad una modesta Bohème casalinga.
Io che già pregusto l’effettaccio metto su la stessa aria cantata dal Nostro e il nipote esclama : ma non la cantava così nel film e io con sufficienza , ma questo è un grande tenore , forse il migliore al mondo!
Stamani su Wat’s up mi arriva un suo messaggio criptico : me l’hai attaccata….io penso ad un mal di gola o influenza ,abbastanza perplessa perché attualmente sto bene , ma il messaggio successivo dice :
sono due giorni che sento Che gelida manina ,Nessun dorma e Ridi pagliaccio.
Nonna Adriana ha colpito ancora!
Ci proverò con Davide, sempre che Roberto non mi uccida….
Io ho molti nipoti…un po’ di musica ..solo a due ! E poi bisogna aspettare che maturino , come le pere…
Adesso, però, di quella povera Traviata ne staranno facendo probabilmente scempio a Roma….
Mi trattengo dal dilaniarla perche’ dirige un amico …
Che grande nonna!!!!!
Si tenta …si tenta …
Evviva le nonne! ( gioco in casa ! ) Anna
Ciao collega….
La tua cronaca della Traviata,bellissima,emotiva e Fresca.
Fatto curioso che sulla tomba di Marie Du Plessis abbia fiori,interessante.
Molto divertente l’anneddoto di tuo nipote!!
Come al solito un piacere leggerti.
Ieri il nipote mi ha addirittura chiesto di portarlo alla Turandot!
Chissa dove e quando ….
Ha già iniziato ad amare la musica attraverso di te.
Bravi tutti due!!!
Per ora solo ..le arie . Ancora le opere lo annoiano . Piano piano si cerca d avvicinarli alle storie . Partendo dalle piu facili….