Ci fu un tempo perso nei millenni della preistoria in cui la società fu matriarcale.
Ce lo ricordano le statuette arcaiche di divinità mulebri con accentuati caratteri femminili : ventri ampli , mammelle moltiplicate , simboli semplici di divinità il cui riferimento alla fecondità le faceva sininimo di Madre terra.
Non sono un’antropologa , anzi del tutto ignorante in materia , ma so dai miei modesti studi di storia dell’arte quanto tutto questo fosse vero e documentabile .
Poi millennio dopo millennio si ebbe il naturale inesorabile slittamento al predominio di una società in cui il punto di forza fu l’uomo : cacciatore , predatore , poi infine anche pensatore .
Profondo è il pozzo del passato , dovremmo dirlo insondabile ? scriverà Thomas Mann nell’incipit di Giuseppe e i suoi fratelli.
Da quel pozzo poche donne emersero: mi viene in mente Ipazia ( che poi non fece neanche una bella fine ) , una poetessa :Saffo, in mezzo a tanti poeti , poi il buio profondo :
Tu donna fila la lana , accendi il fuoco , costudisci i figli , aspetta il cacciatore che torna con la preda.
Non è che nel tempo lunghissimo non ci furono donne che contarono : posso pensare a Lucrezia Borgia o ad Elisabetta prima .
Nelle arti il salto è grandissimo : tra Artemisia Gentileschi e Rosalba Carriera non ne trovo altre degne di memoria.
Nelle lettere , nella musica , il buio totale, perlomeno in superficie : le donne hanno vissuto un tempo carsico , sotterraneo , il cui hanno seguitato a vivere ufficlalmente nell’ombra : ogni tanto emergevano figure come le sorelle Bronte o Jane Austin….ma questo ci avvicina troppo al discorso di oggi …
Ed è stato con mia grande meraviglia che per commentare l’orrore ultimo della strage di Dakka ho visto un Premier donna in Bangladesch , e da qui è cominciata questa mia modesta riflessione .
E’ come se in un momento di orrore , di confusione , di culture allo sbando l’uomo non trovasse altro che rivolgersi alle donne , ultima spiaggia e ultima speranza di civiltà.
Donne premier in Scozia , in Irlanda , in Norvegia , donne in Malaysia , Birmania , donne in Australia e sicuramente ne dimentico qualcuna, non ho fatto una ricerca scientifica.
Ovviamente senza fare l’ovvio riferimento a Frau Merkel che già da un pezzo , nel bene e nel male ,segna i destini di questa nostra Europa.
A Parigi il sindaco è donna ,a Barcellona è donna , donna meravigliosa è il sindaco di Lampedusa . una donna ( e speriamo tutto sommato che le vada bene ) corre per la prima volta con concrete speranze alla presidenza degli Stati Uniti .
Non voglio dimenticare , pur nella personale notevole differenza tra di loro , due giovani donne italiane chiamate a fare il sindaco a Roma e Torino .
Non metto nel conto la ineffabile e perenne Elisabetta seconda , lei ha attraversato talmente tanto il nostro tempo da avere visto le particolari eccezioni di donne come Indira Gandhi e Golda Meyr , ma per loro il discorso si fa più complicato perché in realtà il loro potere si mosse su valori ancora tipicamente maschili.
Oggi la svolta è diventata una valanga se anche nell’Inghilterra squassata dalla Brexit sono due le donne in corsa per la premiership dei conservatori .
Dal movimento delle suffragette di inizio secolo , alle battaglie per il voto alle donne anche in Italia ( siamo arrivate abbastanza tardi a ad avere riconosciuto questo diritto) , fino al fenomeno del femminismo sessantottino tanta acqua è passata sotto i ponti della Storia .
Non sarà che a questo punto delle società in totale crisi di valori si riscopra l’antica saggezza di chi nel silenzio del focolare abbia sempre mantenuto più alto il senso dell’umana convivenza?
Bel articolo,mettendo in evidenza l’importanza delle donne attraverso la storia;e attualmente occupano posizioni importanti.
Bravo Adriana¡¡¡ E grazie tante.v
Forse possiamo essere una speranza ? Non sono sicura , certo che adsso le donne hanno molte responsabilita’ in giro per il mondo.