Cancellatemi dal mondo dei melomani se volete ma debbo finalmente confessare una grave colpa : a me Pélleas e Mélisande mi fa addormentare.
Ci avevo già provato una prima volta a trovarci tutta la poesia necessaria che c’è nella storia , ma poi Debussy con la sua musica liquida mi ha fatto l’effetto ipnotico disdicevole ..e mi sono addormentata . Colpevolmente risvegliata poi ho resistito fino alla fine dicendomi : che bello ,che spettacolo elegante ahimè soporifero.
Ci ho riprovato con la segnalazione di un amico colto e ho tentato di rivedere/ sentire il Pélleas e Mélisande di Aix en Provence con la mirabile contorsionista Barbara Hannigan dotata del doppio necessario per essere up to date. Scene scivolose e bellissime che vanno e vengono aggiungendo suggestione a suggestione e io ..mi sono riaddormentata anche perchè a un certo punto non riuscivo a riconoscere bene i due fratelli…sicuro effetto registicamente voluto.
Sarà l’accento nasale di Stephan Lissner ( che non capisce un tubo di lirica ) ma questo titolo , sospiro , che lui non è riuscito a realizzare come vorrebbe mi fa l’effetto riprorevole e soporifico di cui mi sento così colpevole.
Mi sento come Fantozzi e la sua dichiarazione a proposito della Corazzata Potiemkin e non mi aspetto applausi : tutti si vergogneranno di me.
Mi domando però se siamo sicuri che Debussy avesse avuto davvero l’intenzione di scrivere un’opera , io non ne sono affatto convinta anche perché il Debussy che amo qui proprio non riesco a trovarcelo..
Aspetto lumi e reprimende.
E vengo alla filastrocca dei Castelli: ma che bel castello marcondirondirondello , a che bel castello marcondirondirondà……
Si capisce che i borghesi amino varcare la soglia delle antiche e ricche dimore , ci sentiamo tutti gratificati e onorati nel varcare soglie una volta precluse ai non titolati.
La rivoluzione francese è passata invano , ancora subiamo il fascino delle castella. Lo dimostrano le varie associazioni come il Fai o il più titolato omologo inglese National Trust tanto che per andarci si paga pure il biglietto!
Se poi ci aggiungi che ci si fanno i concerti , anzi i Gala con le prestigiose presenze di famose star della musica , una sorta di moderno carro di Tespi,la fila si allunga e i prezzi si adeguano.
Ebbene , doppia confessione perchè oggi sono in vena di svelamenti.
La mia anima proletaria è insensibile a tanto richiamo: io i solisti e i cantanti preferisco sentirli a casa loro . cioè nei teatri e negli auditorium.
Sono fatta male.
Specie quando si tratta degli scarsi ruderi della dimora di quella figura di prua della borghesia, il marchese de Sade!
Non volevo ..entrare nel merito!
Ti do pienamente ragione. Non sei la sola a non amare quest’opera te lo assicuro. Riguardo alla “contorsionista”, come tu l’hai ben definita, dovrebbe darsi veramente una calmata per evitarsi problemi ai “legamenti”!
Sapevo di scatenare un putiferio …abbiamo cari amici comuni che quest’opera la amano …ma non so proprio perche’ . La Hannigan si distorce tutta , ma come voce mi pare abbastanza “normale” .
Sui Castelli tutti tacciono . Sai come si dice qui ? Ho toccato il culo alla cicala ……
Un articolo molto divertente;non ho mai ascoltato “Pelleas e Melissande”,Debussy solamente in concerto.
Settimana prossima,I Puritani con Diana Damrau e Javier Camarena.
Camarena brutto come mai,ma ha una bella voce.
Dovresti venire a Madrid¡¡¡
Cari Saluti.
Buon ascolto con la Damrau , eccezionale. Prima o poi trovero’ la strada per Madrid ….per ora ho biglietti per Parigi ( visto che la Francia e’ tanto sicura…)
Hai cura Adriana¡¡¡ Desolata per Nizza!!
Io seguiterô a viaggiare , ad ascoltare musica , non deve vincere la paura , altrimenti avrà vinto la barbarie
Amo molto visitare i Castelli. Per me il loro,fascino non consiste nel confronto tra la nobilta’ ed il proletariato (eventualmente da me rappresentato), ma nell’ essere una testimonianza della Storia, che io amo molto. Quando vedo che le cose si mettono proprio male, per tradizione mi rifugio nello studio della Storia che mi conferma come abbiamo avuto tempi forse anche peggiori. I ruderi mi piacciono un po’ meno e Pierre Cardin mi interessa poco. Ma in Italia abbiamo i castelli piu’ belli del mondo, se penso per esempio a Fontanellato mi illanguidisco. Ci sarebbe da parlarne per ore, non voglio appesantire il tuo articolo, ma tu provochi, lo sai!!!
Per quanto riguarda Pelleas et Melisande sono riuscita a non addormentarmi solo con l’ edizione di Pierre Boulez con la regia di Peter Steiner, dalla Scozia.
La questione dei castelli non riguarda ..i castelli ! Mi devi leggere tra le righe . C’é qualcuno che “salta ” una Walkiria e poi va a fare concerti , molto reminerativi ….qua e la …..il problema é di professionalità e me ne dispiace . Sono messaggi in bottiglia.
Scusa: Peter Stein.
Per me resta musicalmente incomprensibile, regie a parte.
anch’io non ho mai resistito ad un ascolto integrale del Pélleas e Mélisande. ogni tanto ci riprovo ma l’effetto che fa è sempre lo stesso!
Il non essere soli qualche volta conforta…..