..e anche se non c’entra niente ci sta sempre bene….Mario Mario
Con il terzo capitolo chiudo il glossario operistico non senza prima avere ringraziato e citato i contributi degli amici che si sono divertiti con me a riesumare memorie e lessico familiare.
Col passare dei giorni le citazioni sono diventate più riflessive , ci si è accorti che nelle nostre famiglie un tempo si aveva più uso di frasi operistiche .
Tutti ricordano il papà che citava , tutti si rifanno a memorie lontane .
Certamente qualcosa è andato perduto non solo in Italia se finalmente anche dalla Francia sono arrivati curiosi ricordi come quello del papà che dopo serate nelle quali era un po’ “goguette” stranamente intonava “ L’amour est un enfant de Bohème”e sempre in francese è arrivato un ovvio “ pourquoi me reveiller ..
Seguitano i contributi per lo più wagneriani come “ wann geht der nächste Schwan? quando l’autobus non arriva e sempre lo stesso amico mi ricorda che chiamando un generico Mario Mario ovviamente si deve rispondere : son qua!
Tornando dalle parti nostre si torna spesso a Puccini: non piangere Liù .. (papà alla figlia in crisi )e il desolato “ un po’ per celia e un po’ per non morire … riferito a Pinkerton che una nonna napoletana chiamava “o’fetente!”
Carinissimo lo “Sprafuciliii “ usato per impaurire il cane che si rifugiava tremante sotto il letto.
Oppure quel mio amico triestino che confessa di avere molto saccheggiato Turandot , ed altro come per esempio il quarto atto dell’Andrea Chenier “ vicino a te s’acqueta…”, per sedurre le ragazze in gioventù e che adesso invece si rifà a Rigoletto con un “cortigiani vil razza dannata “ e ridi pagliaccio!” da usare sui luoghi di lavoro.
Ma le citazioni ci sono tutte anche se sparpagliate sulle mie pagine Fb e sul mio blog che chissà perché ancora non decolla , molti amici non si sono iscritti nonostante i miei tanti appelli, evidentemente si arriva meglio da me attraverso le mie pagine Facebook, mi ci sono rassegnata.
La riflessione con cui ho aperto è spalmata in molti contributi , ed è il motivo di fondo di questa mia chiusa : una volta si andava all’opera anche se non si apparteneva all’upper class intellettuale . L’opera era patrimonio culturale di tutti e si rifletteva sul nostro parlare quotidiano.
Alla fine è doveroso citare anche Natalia Ginsburg , lei che di lessico familiare se ne intendeva e che ha addirittura intitolato un suo bellissimo libro Mai devi domandarmi…che altro non è che la frase con cui Lohengrin minaccia Elsa prima di accettare di aiutarla . Versione italiana ormai desueta del Lohengrin anche se ormai il Lohengrin così non lo canta più nessuno.
Certo che un successo così clamoroso per un innocuo giochino non me lo aspettavo proprio! E mi piace chiudere con la citazione dell’amica fiorentina che dicendo “fuori tutti” quando non è in contesto operistico si accorge di fare parte di una sorta di Carboneria.
Ora mi sono ricordata, non piangere Liu’ a mia figlia, una bambina di 35 anni, che amo profondamente, e quando io ho rabbia Cortigiani, vil razza dannata a tutta voce !
Sonogia’ citati , ambedue , da varie persone . Fanno proprio parte della memoriacollettiva!
Io non vivo in Italia, questi detti sono molto personali, e alcune persone non capiscono, e questo mi diverte molto. Mio marito e mio padre lo sapevano ma non sono piu’ qui.
Come dice l’amica fioentina : facciamo parte di una Carboneria
Carino anche: a te la mala Pasqua! Per maledire qualcuno. Oppure: la mia condanna ho scritto. Quando ci si pente di una promessa fatta. Ma che bella giornata! quando non si sa di cosa parlare Sono frasi che io e Wolf utilizziamo in continuazione
Non che amiamo l’opera in effetti abbiamo una fonte quasi inesauribile..
Cara Adriana, i tuoi stimoli a pensare e ricordare sono sempre i benvenuti, a volte forse la pigrizia ci prende persino a riandare indietro nel tempo e preferiamo stare li sul divano ad immergergi passivamente in cio’ che ci propone la TV , fosse anche quella di qualita’ come Rai 5. Non e’ mica facile far parte della Carboneria, richiede un certo impegno e concentrazione ma e’ stata una bella avventura, grazie….
..e tu sei stata una fonte preziosa….
E “tutte le feste al tempio” non c’è lo vogliamo mettere? Scusa il ritardo, dovuto alla mia gita a Milano per bellissimo “turn of the screw”
É già! Infatti sto andando alla Messa! Resta agli atti del blog….