Non che ami molto stare ore davanti al pc per vedere un’opera ma stavolta avevo tanti motivi per farlo.
Intanto la meraviglia della musica mozartiana e poi molti interessi quasi affettivi nonché qualche curiosità musicale.
Comincio dagli affetti : Eleonora Buratto l’ho intervistata qui ad Ancona , in camerino mentre si infilava la veste di Alice Ford . Una ragazza semplice e determinata , deliziosa e festosa .
In un anno ne ha fatta di strada e il suo “ dove sono i bei momenti” è stato veramente da manuale.
Poi Christiane Karg : l’avevo incrociata al Musikverein nel Deutch Requiem e nell’intervallo le avevo fatto i complimenti per il suo abito nero semplicissimo , raro per le cantanti germaniche.
Mi ha risposto in perfetto italiano e abbiamo parlato dei suoi progetti futuri . Ricordo che scrissi : da tenere d’occhio ,,ed eccola Susanna ! La conferma , se ce ne era bisogno della grande scuola di canto bavarese.
Poi Alex Esposito , ormai lanciatissimo , anche lui passato da Ancona nella Lucrezia Borgia , periodo fecondo del nostro teatro .L’avevo già ritrovato Leporello a Monaco , ineccepibile la sua capacità di esser perfettamente nel personaggio ed insieme avere una perfetta tenuta vocale., un Figaro da manuale
Passo alle curiosità, diciamo cosi, più tecniche .
Ivor Bolton lo avevo apprezzato direttore barocco nelle Indes Galantes , uno specialista del ramo che conferma anche allontanandosene un po’ . Il suo Mozart è da manuale .Rigoroso e attento.
la regia di David Boech , un altro momento di curiosità.
Lo trovo bravissimo nell’attenta ricerca della veridicità dei ruoli , i suoi cantanti si muovono sempre con grande naturalezza .
Lo avevo apprezzato le scorso anno nell’Orfeo a Monaco e pure nei suoi Meistersinger , soprattutto nella cura che mette nel fare emergere i singoli personaggi.
Avrei preferito un po’ meno crudeltà nell’approccio totale all’opera anche se la denuncia sociale c’è tutta , qualche volta però sembra volere spingere il pedale un po’ troppo sul grottesco , rischio facile per chi nasce a nord delle Alpi.
E poi ahimè anche lui comincia a ripetersi ( i suoi festoni alti li ho visti da poco nei Maestri Cantori ) e la bruttezza delle scene , per quanto estremamente funzionali ,non è compatibile con l’eleganza che comunque Da Ponte e Mozart riuscivano sempre a serbare anche nella graffiante denuncia dei loro capolavori.
Quattro ore seduta scomoda ma sicuramente ne ha valso la pena .
Mi hanno spiegato che esiste un altro piccolo aggeggio per potere vedere sul televisore più comodamente lo streaming , forse me lo regalo per Natale.
Ti sei dimenticata di citare il Conte di Stéphane Degout! Mi piacerebbe sapere da te cosa ne pensi 🙂
Non mi ha colpito in modo particolare , ma sai lo streaming é una brutta bestia traditrice. Molte volte lo spettacolo visto poi dal vero é diverso . Ho parlato solo di quelli che conoscevo già . Forse sbagliando.
Te lo chiedevo perché IO lo adoro. Lo scoprii a Londra in una Così fan tutte con Pavol! Ti consiglio vivamente di approfondire.
Farollo . Parlo come le opere …ovverosia lo farô quando lo vedrô dal vivo…
Mi piace molto “Le nozze di Figaro”.Ma vederla attraverso i tuoi commenti la rende ancora piú bella,nuova e fresca.
Penso che hai una vita veramente interesante.
Con quella intelligenza,non mi sorprende.
Auguri!!!
Cerco sempre di raccontare le mie impressioni…..non sono una vera critica musicale, sei troppo buona…