Il bell’articolo di Alberto Mattioli sul Falstaff della Scala mi ha fatto riflettere ancora una volta sulla differenza tra l’opera dal vivo e quella riprodotta perché io quel Falstaff già lo conoscevo avendolo visto in diretta da Salisburgo in tv e avevo già avuto modo di apprezzare la originale ambientazione in casa Verdi da parte di Michieletto e di conseguenza di averlo già valutato e ,nel caso, anche molto apprezzato .
Partendo da questo spunto ho ripercorso tutta una serie di opere talvolta viste prima in teatro e poi riprodotte oppure viceversa e la considerazione di fondo è che è sempre dal vivo che si hanno le vere emozioni , il vero senso di una messinscena , ma è anche vero che talvolta specialmente di fronte ad un cambio di cast il confronto diventi impietoso per alcuni interpreti , diciamo così , meno prestigiosi di altri .
A questo proposito avevo visto in Tv un Trovatore da Londra , con la regia del solito David Boech che se non ci mette una roulotte in scena non è contento e non mi era piaciuto più di tanto .
Poi sono andata a Londra perché ci cantavano due carissime amiche e obiettivamente la visione dal vivo era molto più valida di quella televisiva.
Due giorni fa di nuovo lo stesso Trovatore era al cinema , ma mi mancava una fantastica Leonora che nel frattempo è volata al Met.
I paragoni , dicevano una volta i vecchi , sono sempe odiosi ma vedere un Fierrabras con le belle statuine alla Peter Stein mi ha fatto venire la voglia di andarmi a rivedere il DVD di un Fierrabras strepitoso di Zurigo di qualche anno fa.
Il discorso vale sempre : meglio un’opera data così così dal vivo che una strepitosa riprodotta però…
…però adesso che le riprese sono sempre più raffinate , che ci sono dei veri genii alla regia televisiva ( uno fra tutti Brian Large ) mi sono trovata ad apprezzare molto di più La damnation di Faust dello scorso anno dell’Opera Bastille in ripresa streaming che non dal vivo perché l’uso dei primi piani , quando gli interpreti sono bravi a non guardare il direttore ogni due per tre , regala un valore aggiunto ad una messinscena che francamente vista dal vivo non è che mi avesse convinto più di tanto.
Potrei seguitare per ore a fare esempi o come si diceva una volta : apriamo il dibattito.
Intanto , morale della favola , per quanto mi riguarda nei limiti del possibile ( vedi tempo e denaro ) preferisco sempre vedermi le opere dal vivo e soprattutto vedermele senza avere negli occhi una precedente edizione della stessa produzione.
Ho capito che la vera emozione me la dà sempre e soltanto un’opera di cui non conosco i cambi di luce , le scene e i costumi e soprattutto un’opera che non mi faccia pensare alla stessa opera vista in diverse condizioni ottimali per direzione ed interpreti.
Arrivati a questo punto preferisco risentirla addirittura in forma di concerto.
Sono perfettamente d’accordo
L’emozione del teatro è unica ma oggi la perfezione delle riprese televisive ti permette alle volte di apprezzare momenti e sfumature che alle volte dal vero ti sfuggono.
La ripresa viviseziona e alle volte ne abbiamo bisogno, il teatro dal vivo mi fa sempre sognare.
La riflessione potrebbe continuare . Anche se la magia è una , qualche volta ri-vedere aggiunge , non leva
Ho vissuto l’intimità del teatro Colón per molti anni, e ti assicuro che è la cosa più bella che ci sia, continuare la produzione dai primi momenti fino a quando si alza il sipario. Grazie Adriana, condivido pienamente i tuoi pensieri
Credo che il teatro Colon sia veramente bellissimo!