Red carpet nella brutta Adriatic Arena , spero sia l’ultimo anno qui.
L’opera , completa come nel 1826 , eroicamente diretta da un raffinato Roberto Abbado stoicamente bardato e orbato del braccio destro per un problema alla spalla , è eseguita integralmente con tutti i ballabili francesi. Ma volano i minuti come vola l’intera magnifica opera che è il Maometto II , piû l’Assedio di Corinto , qui nella versione integrale francese curata da Damien Colas .
Ai francesi piacevano i balletti e il buon Rossini li accontentava , lui che di musica in testa ne aveva da vendere e che piacevole leggera grazia in queste pagine integrali !
L’opera vola, letteralmente , non ho avuto un momento di calo di tensione e mi piace analizzarne anche i perché .
Non è che l’idea regista di Pedrissa fosse granché originale . la guerra per l’acqua l’avevamo gi vista recentemente anche nel Nabucco a Macerata e le bottiglie di acqua galleggianti ( lî indice di inquinamento ) Pedrissa le aveva messe anche nel viaggio di Sigfrido sul Reno Ma si sa , non si può essere sempre originali e poi questa Fura ha smesso da tempo di esserlo.
Perô i boccioni non danno fastidio , si combatte per qualcosa , anche se sappiamo che era per l’indipendenza dei greci dai turchi e la bellissima Ode di lord Byron ce lo racconta sulle suggestive pagine rossiniane.
Le voci sono tutte magnifiche , se vogliamo cercare il pelo nell’uovo non sono proprio tutte perfettamente rossiniane , ma il risultato è notevole lo stesso.
Mi ha impressionato il fantastico tenore Sergey Romanowsky , da tenere d’occhio lui è una rivelazione davvero.
Nino Machaidze , bellissima e sicura regge bene il ruolo di Pamyra , eccellente davvero anche l’altra donna : l’Ismene di Cecilia Molinari , giovane e davvero promettente ,oggi questi giovani belli e sicuri in scena mi fanno ancora sperare in un futuro per l’opera.
Luca Pisaroni ha dalla sua un bel fisico e presenza scenica , forse altri sarebbero stati ….piû rossiniani , ma tutto non si può avere .
Da citare tutti gli altri a cominciare da Hieros , Carlo Cigni , Cleomene John Irvin , Adraste Xabier Anduga e Iuri Samoilov Omar .
Un plauso all’Orchestra nazionale della Rai e una vera sorpresa il Coro del Ventidio Basso di Ascoli diretto dal maestro Giovanni Farina .
Divertente il coinvolgimento del pubblico sul grande inno patriottico di chiusura , ero in prima fila e avevo il terrore che mi tirassero su dalla sedia . Mi sono salvata per un pelo!