Una cara amica che vive a Berlino ha messo un’immagine su Facebook:
è un quadro che ritrae una piccola scena intima , non conosco l’autore e non sono sicura che sia un capolavoro ma mi ha detto tante cose , molte di più di quelle che normalmente provo davanti a un dipinto.
La vecchia signora in pantofole sta smontando il suo albero di Natale.
Lo fa con raccoglimento , guardando i suoi arredi uno a uno prima di riporli nella classica scatola , probabilmente il riuso di una vecchia confezione di biscotti.
Un’ultima palla blu è rimasta solitaria ancora sull’albero , si sente il silenzio di questa signora che pensa ai suoi ricordi , di sicuro il suo pensiero più intimo va anche al prossimo anno .
Ci sarà ancora a ripetere la cerimonia dell’allestimento?
Il tappeto sul divano, vecchio come lei, le pantofole e la veste dimessa rivelano comunque una vita dignitosa , sicuramente volta al passato.
Dietro la vecchia signora bene in vista appese sul muro in schiera ordinata stanno tutte le vecchie foto delle sue memorie di famiglia.
Lei volge le spalle a tutte quelle immagini che però sono lì, quasi altrettanto presenti come i suoi ricordi .
Mi sembra di sentire i suoi pensieri , non è triste . Nella casa calda di ricordi i suoi gesti calmi e silenziosi mi ispirano la dolce malinconia di chi ha tanto vissuto e nella ritualità dei gesti antichi ripete i segni consueti come il ribadire di una fede lontana , magari consumata dall’abitudine ma non per questo spenta.
Lontana geograficamente , lontana nei gesti , lontana dalle diverse memorie mi sento un po’ sorella di quella signora solitaria ,sarà che anche io nel riporre tutte le scatole degli arredi ho comunque provato lo stesso senso del tempo che corre , lo stesso pensiero ricacciato indietro sul probabile futuro della cerimonia ?
Mi piacerebbe darle un nome , chissà se l’autore del quadro lo ha scritto da qualche parte , io ho deciso di chiamarla “ la signora Ilse”.