Fa uno strano effetto vedere Macerata sui telegiornali , il mio amico Sindaco davanti allo Sferisterio ripetere che nella sua città , tra le più vivibili d’Italia, ci possano essere degli eventi così diversi e così atroci come quelli che ci hanno raccontato le recenti cronache.
La tranquilla città nella Marca classica , una chiocciola vista dall’alto che si sdipana nelle sue strade tranquille dalla cui sommità vedi a un tiro di schioppo la Recanati leopardiana, intorno le dolci colline e i nomi dei paesi che attraverso d’estate quando vado all’opera , un paesaggio dolce assurdamente lontano da quello che oggi leggo sui giornali e vedo in tv.
Certe vicende , dal ritrovamento dei trolley col corpo della ragazza scappata dalla comunità alle scene di follia della sparatoria nelle strade non si addicono allo sfondo .
Sembra che siano girate in sovrimpressione , niente di simile alle scene americane delle stragi nelle scuole , nei campus , nelle larghe strade assolate.
A Macerata sabato mattina pioveva e vicino al Monumento ai Caduti , dove lo scellerato imbecille ha terminato la sua corsa avvolto teatralmente nel tricolore si vedeva gente più meravigliata che incuriosita.
Anche i nostri poliziotti nostrani , dal fisico poco palestrato , sembravano comparse sbagliate.
Leggo che la presenza di extracomunitari nella provincia di Macerata è aumentata di poche unità nell’arco degli ultimi anni , però è stranamente aumentato il forte senso di disagio e la paura del diverso.
Un giornale locale riporta la frase terribile che un bravo cittadino , forse senza neanche rendersene bene conto ha detto : Per fortuna non ha pigliato uno di noi!
I sei feriti per terra avevano tutti la pelle nera , mai avrei immaginato che nella nostra tranquilla provincia si potesse pensare di assistere a scene da KKK…
Al caffè della piazza centrale seduti a un tavolino davanti al teatro Lauro Rossi tre uomini rispondono garbatamente , in buon italiano , all’intervistatrice .
Sono extracomunitari integrati e sono i primi a dire che ci sono dei problemi oggi , anche per loro.
Se c’era bisogno di far capire a tutti quanto sia cambiata la percezione del disagio che serpeggia strisciante fra la gente allora Macerata è lo scenario giusto .
L’assurdo che diventa reale.
“Uno di noi”. E’ tutto qui. E ora come si fa?
Ci vorranno anni ….