Esattamente un mese fa avevo fotografato un piccolo albero di mimosa precocemente fiorito davanti a casa mia .
Il giorno dopo l’avevo addirittura messo sulla mia immagine del diario di Facebook , un po’ per augurio e molto per indicare quanto le stagioni fossero davvero impazzite.
E’ passato un mese e domenica è arrivato Burian , il vento freddo dalla Siberia che scavalcati i Balcani entra sul mare Adriatico dalla porta della Bora .
Per la verità non è arrivato solo qui , ma in tutta l’Europa e con fenomeni abbastanza rilevanti con temperature a picco dappertutto.
La neve da noi arriva dal mare e io ho cominciato a tremare per la mia povera mimosa , così indifesa ,così ho iniziato a fotografarla a futura memoria.
Poi mi sono affezionata a lei che stranamente non mollava e ho continuato a seguirla di ora in ora , di giorno in giorno.
Oggi è mercoledì , fuori nevica e mi sembra di stare in una palla di vetro : le palme hanno strani fiori bianchi , le macchine sembrano enormi cuscini morbidi , il silenzio regna sulla strada dove solo ardimentosi in abbigliamento montano si fermano per fare le foto ricordo .
Ma la mimosa stranamente ancora è lì, bella gialla che scrolla i fiocchi bianchi con la sua chioma che oscilla nel vento.
L’ho fotografata ancora ed ecco che sui social mi scrivono : facciamo come lei , resistiamo , resisti , dai … forza!
Non so se riuscirà ad arrivare a domenica ,nevica ancora mentre scrivo intanto però questo simbolo della lotta femminile tenacemente continua a sfidare le intemperie e questo mi piace davvero molto.
La lotta femminile? Bello, ma fortuito. Da queste parti (dove certo non nevica) è conosciuto come fiore emblemo dell’Australia.
Mi piacciono quegli enormi cuscini morbidi – sono proprio cosi !
So che la mimosa è il fiore scelto dalle donne perché si chiama così in molte lingue ..e aldilà dell‘aspetto fragile è molto resistente