Ho vissuto gran parte della mia vita frequentando il mondo della scuola : ho insegnato , sono stata rappresentante dei genitori nelle scuole dei miei figli e soprattutto ci ho lavorato come operatore teatrale fino a che una preside molto ambiziosa ha pensato bene di levare il teatro classico antico da un liceo classico per sostituirlo col musicale potenziando un bel progetto fallimentare come il liceo musicale dal quale non è uscito neppure un ragazzo acculturato davvero musicalmente .
Ma ormai è tutta acqua passata .
Di questi giorni è la polemica suscitata da un ‘Amaca di Michele Serra , che condivido , nella quale l’autore ha avuto il torto di dire quello che sanno tutti e cioè che è molto più difficile insegnare in una scuole tecnica o professionale che in un liceo e ..orrore orrore gli sono saltati tutti addosso con accuse di classismo .
Serra ci ha pensato da solo a chiarire il suo pensiero , ma stamani un post di una persona intelligente ha aperto anche un’altra prospettiva di intervento .
Riporto testualmente il brano finale :
io sono un’insegnante di teatro (in Italia, sì, pensa che pazza!) e non posso far a meno di notare quanto poco credibile sia la sua performance: ( si riferisce al video incriminato del ragazzo che minaccia il professore) I ragazzi che si comportano così hanno un disagio e delle energie da incanalare: qualcuno spieghi loro che il pubblico dal vivo di un teatro darà probabilmente meno fama di questa video-perfomance ma è sicuramente più appagante sotto tantissimi punti di vista. POTENZIATE IL TEATRO NELLE SCUOLE! PER DAVVERO! Diamo a questi ragazzi quello di cui hanno davvero bisogno: essere visti, sicuramente vivono in qualche situazione di invisibilità che non conosciamo.
Certo che è una osservazione marginale oltre che provocatoria , se non fosse che per trent’anni ho visto e fatto tanto teatro scolastico (di ogni ordine e grado , come si dice nel linguaggio ministeriale ) e so quanto faccia bene esternare disagi e limiti nel momento in cui si chiede ai giovani di imparare alcune banali regole comportamentali : stare fermi , non gesticolare inutilmente , esercitare la memoria .
Aggiungo anche che forse un corso di autostima teatrale farebbe bene pure ai docenti , una volta insegnare era una missione , oggi è un lavoro di ripiego , oltretutto sottopagato e ovviamente di conseguenza sottostimato.
Non tiro in ballo il rapporto scuola- famiglia :ormai è una battaglia persa , inutile sperare nel recupero dei valori quando questi valori si sono persi in decenni di sonno televisivo, invece il ruolo di un potenziamento dello spazio teatrale nella scuola potrebbe essere considerato non del tutto marginale .
Vogliamo aprire un dibattito ?
Grazie Adriana! Sono molto lusingata di venir citata nel tuo blog, con tanto di complimento!
Doveroso…
Ho avuto la fortuna di avere due gruppi di studenti di scuola primaria per insegnare loro le tecniche del teatro e allo stesso tempo preparare qualcosa per la fine dell’anno dando loro quello che hanno imparato. L’ho fatto con un po’ di paura, con due gruppi della scuola dei miei figli, e abbiamo lavorato contro il tempo; ed è stata un’esperienza meravigliosa, i bambini sono stati entusiasti e mi hanno sorpreso piacevolmente. È stato un bel momento per me e per loro perché siamo cresciuti tutti con queste esperienze, e ho potuto prendere Karina e lei si è divertita molto. il teatro è la cosa più bella che c’è e cominciare a far entrare i bambini in questo mestiere, incoraggia la lettura, la lingua e aiuta il lavoro di squadra. Ugh, ho parlato troppo, un abbraccio cara Adriana ♥
Il teatro con i giovani è sempre un argomento con infiamma ….