Sul Corriere della sera di oggi un bell’articolo di Fabio Cappelli scrive di Ravello e delle meraviglie di Villa Ruffolo.
Fra le tante notizie che riguardano lo splendido luogo in cui si svolge un suggestivo Festival musicale Cappelli cita la frase di Wagner che il grande istrione avrebbe esclamato , rivolgendosi al suo accompagnatore e futuro scenografo del Parsifal, Paulo Loukowsky: ho trovato il giardino di Klingsor! e lo avrebbe poi lasciato scritto sull’ultima pagina del libro della locanda in cui alloggiò.
Mi sono venute in mente subito le immagini che arrivano da Monaco , con le cupe figure di Baselitz,le donne decisamente laide che circondano Parsifal , il buio nel quale sono immerse e ho sorriso.
Ovviamente lungi da me giudicare da qualche foto di scena ;presto vedrò e soprattutto ascolterò la sublime ultima opera wagneriana ,certo che la luce di Ravello non la troverò di sicuro , ma si sa , i tempi sono cambiati e di sicuro , opera a parte , sono certamente tempi bui.
Non mi scandalizzo delle regie germaniche , anzi spesso mi piacciono anche molto e poi ho nella mia personale galleria di allestimenti tutta una serie di fanciulle-fiore che vanno dalle entreuneses in rosso della discoteca a Vienna alle bambine con le bambole e i calzetti corti di Berlino, senza dimenticare le esotiche fanciulle a bagno nel sangue del Met quindi accetto anche queste immonde vecchie donne dai seni pendenti , ce ne faremo una ragione.
Anche perché mi pare di capire che in questa ottica anche i poveri cavalieri del Gral saranno sacrificati alla orrida bruttezza di una nudità cadente.
Rivendico però il primato del bello sul brutto , questo sì: se Wagner ha pensato al Duomo di Siena per la scena finale , se a Ravello ha sentito il profumo di un peccato “arabo-mediterraneo”,se poi addirittura ha scelto Ca’Vendramin Calergi a Venezia per lasciare questo mondo forse nella sua megalomane geniale vecchiaia Wagner si appagava delle armonie italiane , sovente molto amate proprio da quel popolo tedesco al quale anche il novello Parsifal appartiene e per le quali ne dimostra una certa predilizione.
Ma sono magnifiche queste immagini ! Questo si che è un Gesamtkunstwerk !
Leggo che Kaufmann conosce Baselitz, e mi viene di scatto che si avvicina al prediletto Kiefer. Benedetta sia la BSO che mette questa produzione in “video on demand” il giorno dopo lo streaming. Staccherò il telefono. Per quanto riguarda la bruttezza contrapposta alla bellezza, penso al meraviglioso Tannhauser di Castellucci l’anno scorso – una Venere indimenticabilmente ripugnante.
Kiefer lo adoro anch’io . Vidi una sua bellissima scenografia di Elektra . Adesso vedrò Baselitz , ne parlerò, a presto
I suoi figli si chiamano Elektra e Vergil… Grazie, ho trovato la recensione dell’Elektra di Napoli.
Avrei voluto vedere questo, ma tristemente sono partita un mese prima https://www.theguardian.com/artanddesign/gallery/2009/jul/10/anselm-kiefer-bastille-opera
Aspetto le tue impressioni di questo lavoro integrale di Baselitz.
Riferirò