Se non fosse stato per tutta quella saga dei Nibelunghi che mi ero organizzata di andare a sentire un salto a quella specie di anfiteatro hitleriano che è la Waldbühne un salto ce lo avrei fatto .
Anche se a me di sentire le canzoni italiane della Dolce vita non mi interessava proprio ( ne avevo anche detto malissimo del Cd omonimo) Ma l’idea di ritrovare Anita mi attirava e poi non doveva essere male questa serata berlinese ….ma arrivare a Berlino e vai a sapere come si arriva alla cavea …insomma : ho risparmiato e l’ho visto sul satellite , quello che offriva la ZDF , più i ritagli generosi di Anita gia’ abbondanti sul web.
Il concerto è iniziato abbastanza a freddo , letteralmente . Mica facile per dei cantanti abituati al buio delle sale e alle luci teatrali improvvisare davanti a tutta quella gente incartata negli impermeabili il duetto tra Santuzza e Turiddu e forse il momento migliore è stata l’uscita ..teatrale di Kaufmann che riesce sempre a ricrearsi il ruolo anche …a freddo.
La sua voce morbidissima e magica però non mi basta .Mi accorgo di pensare piuttosto a quando fa presto a ricrescergli la barba …l’otto il Parsifal era glabro .
Poi piano piano scende il buio e il pubblico scompare mentre Anita mi regala forse il momento più magico della serata : il suo omaggio a Dalla è da brividi , abituata a frequentare anche il jazz ci regala un Caruso straordinario
Direi che il meglio della performance è nei bis : in crescendo : ovviamente ai berlinesi piacciono le canzoni napoletane , la voce di Jonas ha quel fascino buio che seduce le attempate kaifmaniane doc .
A me tutto sommato ha divertito il Volare col fischio finale e … perdono e pietà per gli arrangiamenti .
Spengo la tv contenta : ho un appuntamento a Monaco con Sigmund , io ci sarò, spero che sia anche lui.