Spazio amplissimo nelle news televisive agli acquisti e agli scambi dei calciatori nelle squadre italiane.
Generalmente cambio canale , oppure chiudo tutto per riprendere la lettura , sempre accanto a me , di un libro di leggere o rileggere.
Però , anche se sono quella che alla petulante promoter che mi offre di ampliare con i canali sportivi la mia offerta a pagamento rispondo soave : sa , io sono quella che segue quasi soltanto Sky Classica !
silenzio dall’altra parte , poi con un “mi scusi” la allettante offerta viene ritirata , mi sono comunque accorta che generalmente non sento nomi italiani che accompagnano questa giostra milardaria.
A questo punto mi sono chiesta se in Italia non esistano più ragazzini che scendano in cortile per dare calci al pallone .
Oppure che questa sorta di gioco nel gioco riguardi solo i ragazzi dei paesi poveri , che vedono nella carriere di calciatore un riscatto alla loro povertà di origine?
Per quel poco che mi interessi e quell’altrettanto poco che ricordo ci fu un tempo in cui l’Italia del pallone vinceva , o mi ricordo male?
Certo che se i club , ormai anche loro nelle mani di personaggi che con lo sport non hanno più niente a che fare, seguitano a riempire le squadre di nomi ostici da pronunciare forse avrebbe un senso smettere di chiamare italiano anche il campionato di calcio.
Seguitando ad avventurarmi in un terreno per me misterioso mi pare che invece ci siano in giro allenatori italiani apprezzati nel mondo.
Un po’ come con i direttori d’orchestra , sembra un miracolo , vista la poca importanza che nel nostro paese viene data all’educazione musicale , ma i giovani direttori ci sono e ci fanno fare ancora una gran bella figura in giro per il mondo.
Un’ultima similitudine azzardata riguarda la giostra dei direttori artisti dei teatri in giro per l’Europa , assomiglia notevolmente alla altrettanto frenetica corsa al cambio delle panchine calcistiche.
I nomi sono spesso gli stessi , una giostra che sposta pedine , un calcio-mercato musicale che ha solo il pregio di incuriosire i melomani .
I miei lettori sono autorizzati a ridere di queste mie considerazioni off-record, ma nel silenzio di giornate abbastanza vuote mi sono permessa di uscire dal seminato delle mie cosiddette competenze.