Si mettono le foto in un nuovo album , i programmi di sala in libreria, si ritorna al quotidiano , Vienna è già un bel ricordo.
Ma c’è il nuovo CD da ascoltare , le canzoni e le arie di operette da tradurre e con molta franchezza devo dire che non ho buttato via i soldi per comprarlo.
Sicuramente sarà il regalo di Natale nei paesi di lingua germanica anche se mi è piaciuto leggere nell’intervista che accompagna il cofanetto la citazione , fatta da Kaufmann, delle parole di Karl Kraus : “quello che separa l’Austria dalla Germania è la lingua comune “.
A pensarci bene , è profondamente vero.
So dalle amiche incontrate a Vienna che Jonas non era del tutto sicuro di superare la diffidenza dei viennesi nei confronti del tenore “tedesco” , ma credo che alla fine del concerto nessuno abbia più dubitato del risultato positivo dell’operazione commerciale sì, ma anche come spesso succede a Kaufmann , anche intellettualmente valida.
Leggendo la scaletta e ascoltando con cura il procedere dei pezzi si capiscono molte cose di più di quanto un ascolto distratto possa raccontare.
Sicuramente non sono in grado di cogliere l’accento viennese …però capisco il graduale passaggio verso quello spirito così bene raccontato da tanta letteratura e cinema austriaco.
Di Vienna mi resta nel cuore la torta al cioccolato da Demel, anche se abbiamo fatto la fila per entrare, la foto suggestiva fatta nella Cripta dei cappuccini ( gentilmente nel darci i biglietti l’addetto alla biglietteria ci ha detto:potete fotografare).
Soprattutto la foto che Angelo Capodilupo , l’amico italo-viennese-melomane ha fatto a Jonas prima che entrasse al Konzerthaus.
Me l’ha regalata per il blog e io gli restituisco il dono. Soddisfatto , mi aveva detto che c’era una luce bellissima! Ed era vero.