Nel mare torbido e limaccioso della politica italiana sono comparse le sardine.
Il circo mediatico si è messo in moto , il portavoce delle sardine bolognesi viene invitato ovunque , non c’è programma televisivo che non voglia vederlo tra gli ospiti più gettonati del momento.
Ma , e qui sta il fatto quasi miracoloso : quel ragazzo telegenico e riccioluto ha un sorriso disarmante sul viso , non strilla slogan ad effetto , soprattutto resta seraficamente tranquillo davanti alle provocazioni ed ai discorsi in politichese che lo inondano.
Lui , e gli altri ragazzi promotori di questo clamoroso gesto civile seguitano a ripetere le motivazioni che li hanno spinti ad andare in piazza , senza retorica e senza slogan : si erano stufati di subire la volgarità e la violenza quotidiana della nostra politica e si sono chiesti se non fosse l’ora di svegliarsi e di reagire .
Si sono stupiti per primi per il clamoroso successo della loro sfida , ammettono serenamente che non si aspettavano proprio una risposta così importante .
Adesso le iniziative si moltiplicano , non tutte saranno così spontanee e ci sono già i partiti che tentano di metterci sopra il cappello.
Io vorrei raccomandare ai quattro ragazzi e al loro gentile ambasciatore di mantenere il sorriso con cui hanno dato una scossa al paese tutto.
Non si lascino strumentare , la loro sferzata di energia potrà far bene se resterà quella cosa lì, quella burla gigante che però è servita a risvegliare tanta parte di noi addormentati nella pigrizia di una ineluttabilità quotidiana.
So benissimo che qualcuno ha paura di loro , il loro non è un girotondo alla Moretti e non ha la violenza dei forconi o delle manifestazioni violente di tipo francese.
Non so neppure se il loro manifestarsi riuscirà a cambiare il trend pericoloso che vede ancora una destra becera in testa nei sondaggi .
Ma come giustamente hanno detto richiamandosi ai bellissimi versi di una canzone di Lucio Dalla : come è profondo il mare….
Le sardine sono pesci piccoli , prendono poco posto , sarebbe bello che anche noi disamorati adulti e stanchi vecchi ci ritrovassimo pigiati come sardine a dire basta sulle piazze .
L’Italia delle alluvioni , dei disastri economici , dell’ILVA e dell’Alitalia , dei treni in perenne ritardo , delle buche nelle strade di Roma si risvegliasse dal torpore e cominciasse a pretendere con un sorrriso , quello che resta stampato ironicamente sulla faccia del telegenico ambasciatore , di ritornare ad essere quel paese civile che sotto sotto ancora siamo.