Mettiamola così : ieri era la Giornata mondiale contro la violenza alle donne e oggi si pubblica una interessante ricerca addirittura istituzionale dalla quale si evince che insomma ..si , va beh .. però se le donne si vestissero in maniera più decorosa , se non se l’andassero a cercare , se insomma fossero un po’ meno puttane finirebbero meno vittime di violenza .
Et voila! Ovviamente al sondaggio hanno contribuito , ovviamente anche donne e se questo è il risultato agghiacciante la strada da percorrere evidentemente è ancora troppo lunga .
Hai voglia a mettere tante belle scarpe rosse per terra , a vestirsi di viola ( in Francia) , a sfilare nelle piazze di mezzo mondo .
Ci sono dei pregiudizii così radicati per i quali forse bisogna guardarsi dentro anche in base a sollecitazioni culturali sotterranee di cui non si riconosce neppure l’origine.
Prendiamo per esempio il mondo della lirica : non è un luogo comune dire che l’opera fa parte del nostro patrimonio culturale e allora riflettiamo insieme cosa abbiamo imparato dall’opera riguardo alla violenza sulle donne .
Il solo Jonas Kaufmannn , tanto per non far nomi , ne ha ammazzate parecchie in scena : dalla sfigatissima Desdemona , alla “ meretrice abbietta” Nedda dei Pagliacci , alla sfacciatissima Carmen fino alla Marietta della Città morta ( che magari se la è soltanto sognata ) e sono già quattro cadaveri in scena .
C’è sempre il pugnale facile in mano all’uomo –padrone ; tanto per restare in tema ho vista recentemente anche la povera Marie del Wozzeck e via via potrei seguitare per ore ad elencare vittime femminili .
Tengo in libreria come una bibbia un prezioso libro scritto tanti anni fa da Catherine Clement: L’Opera lirica o la disfatta delle donne.- Marsilio Editore .novembre 1979-
Penso sarebbe ora di pubbblicarne una ristampa.